giovedì 31 ottobre 2013

Evoluzioni.

Nell'ultimo anno sono successe un po' di cose.
Ho comprato casa.
Ho iniziato una convivenza.
Sono diventato papà.
Mancherebbe solo un cambiamento lavorativo per fare la rivoluzione.

Stand by man ha aggiornato il suo sistema.

giovedì 12 settembre 2013

Il peggior film della storia. Almeno di quella del nostro Dario.


Argento vivo, si dice.
Beh, in questo caso, è quasi morto.
"Giallo" è la peggiore opera del maestro del thriller italiano.
Eppure le premesse erano ottime.
Voglio dire, Adrien Brody.
Un premio Oscar.
Ma il film è una sequenza imbarazzante di stereotipi, schemi già visti, inquadrature che ti aspetti vadano a finire esattamente come vanno a finire, senza nemmeno un banale colpo di scena.
Il colpevole si scopre quasi subito.
La polizia non fa niente, tranne avere un'incredibile intuizione dal nulla che risolve praticamente il caso (vedi: come faccio a far sì che il colpevole venga scoperto?).
Se alla sceneggiatura pessima, aggiungiamo una recitazione da cani... di razza...

Dario, ma cosa ti è successo?

lunedì 9 settembre 2013

Generazioni senza storia.

Sabato sera, ore 20:45 circa.
Stazione Centrale, Milano.
La Feltrinelli, reparto video.

Io: Se Vajont non c'è sullo scaffale, immagino non ci sia proprio...
Commesso: Vediamo... no. Chi è il regista?
Io: Martinelli.
Commesso (cercando fra i video d'autore): Mmm... no.
Io: Arriva qualche copia?
Commesso (digitando sul computer):Vaion?
Io: Vajont... con la t finale.
Commesso: Ah.
Io: E la i è una J.
Commesso: Ahhhh.
Io: Vajont... credo sia quello il titolo.
Commesso: Ah, ma... c'è una diga? Cos'è... un documentario?
Io: No, un film. Parla di una frana...
Commesso (stupito): Ah... mmm... no, è finito in tutte le Feltrinelli d'Italia.
Io: Grazie.

2000 morti.
Un paese interamente cancellato.
Purtroppo, la memoria di un paese si nasconde dentro un terminale.



martedì 27 agosto 2013

Altro che Peppa Pig.



Dimenticatevi la Pimpa.
Dora.
I Puffi.
L'Ape Maia.
Spider man e tutto il cucuzzaro.

Da oggi c'è solo Lazytown.
Un mix di pupazzi, cartoni e personaggi veri.
La storia è molto easy.
Quella checca isterica di Robbie Rancido vuole eliminare dalla circolazione quel figaccione salutista di Sporticus (vestito probabilmente da Enzo Miccio, vedi berrettino e baffetto imbarazzanti).
In mezzo tanti effetti sonori (anche per il movimento dell'alluce) da far impallidire Spielberg.
Peccato avere già 37 anni.


P.s.: grazie nipotini che mi avete fatto conoscere questa meravigliosa inutilità.

lunedì 26 agosto 2013

Re-start.

3 settimane di Duna Verde.
3 settimane di fancazzismo.
Riposo.
Nanna.
Gazzetta.
Bagno.
Sole.
Carte.
Corsa.
Pringles.
Nutella.
Blurp.

Si ricomincia.
Mi aspettano 365 giorni di fancazzismo.

lunedì 29 luglio 2013

Almeno una volta nella vita@Blur a Milano.


Ci sono concerti che non devono fare l'appello.
Sanno che ci sarai.
Devi solo pagare il biglietto e aspettare.
I Blur.
La band che ha accompagnato la mia adolescenza, dopo la fanciullesca fase duraniana.
Probabilmente l'ultimo loro passaggio.
Manina alzata: presente.

Sarà stato il venticello che allontanava la puzza di Autan e l'afa.
Sarà stata la scelta dei pezzi, tutti singoli.
Sarà l'eterno amore che provo per Damon (non sbaglia un colpo).
Tuttoèfilatosenzainterruzionidipiacereperun'oraemezza. 

Energia, sorrisi, orecchio, divertimento.
L'improvvisa sensazione di ascoltare un pezzo di Inghilterra.
La piena consapevolezza di avere davanti la "musica".

Questi sono i concerti che mi piacciono.
Quelli che torni a casa e ti indispongono per la loro assenza.
Come se il metadone finisse l'effetto e ti riportasse alla realtà.
Assenze temporanee di pensiero.
Solo movimenti di gambe, braccia e bacino.
Una lunga ola che parte dall'ugola e arriva fino all'alluce.





mercoledì 24 luglio 2013

Il peggior film della storia.

Sono un romantico.
O se preferite, un nostalgico.
Ma quale tv satellitare.
Ma quale tv on demand.
Ma quale digitale terrestre.
Io colleziono noleggi nell'ultima (o quasi) videoteca milanese.
E ultimamente ho ripreso la sana abitudine di guardarmi qualche film in relax.
Tutto tutto, niente niente: niente di che.
The Avengers: bruttino.
Ted: ni.
E poi sono caduto nel tranello.
Iron Sky, il film più sconclusionato di sempre.

L'ipotesi storica, per quanto assurda e impossibile, mi incuriosisce sempre.
Un mio errore, lo ammetto.

P.s.: però il claim "Saranno nazi vostri" è carino.

martedì 16 luglio 2013

Come quelle scene dei film.

Establishing shot.
1939.
Una Varsavia silenziosa.
Timida.
Fredda di paura.
Mentre un canto si diffonde fra i suoi ripetitori.
L'ultimo suono di libertà proviene da Radio Varsavia.
E trasmette Chopin.

Poi arrivano loro.
Belli e dannati.
Carichi di munizioni e ideali.
Li chiamano nazisti.
E sono sospinti da tutto un altro spirito.


Il giorno dopo, la radio chiuderà.
E in voice over resterà solo la cenere.

giovedì 4 luglio 2013

You don't know.

Sull'agenda non è segnato nessuno appuntamento.
Ho la mattina libera.
Ho anche le mani libere.
C'è solo una nuvola che mi accompagna.
Profuma di timidezza.
Mentre la strada sembra un labirinto di silenzi,
in cui perdersi.
Ci sono io, ci sei tu.
C'è un passatempo che ha perso senso.

Che lingua parla la felicità?



lunedì 1 luglio 2013

mercoledì 26 giugno 2013

Voglie strane.

Oggi avrei voglia di fare le valigie e partire per gli States.
Girarmeli tutti e raccontare il mio punto di vista con una telecamerina.
Per ora ho solo il nome della trasmissione.
America, toast to toast. 

martedì 25 giugno 2013

Datemi un letto.

Tè delle 17.
Caffè a tutte le ore.
Cacao a litri.
Peperoncino (nelle natiche).
Pepe (negli occhi).
Cola, come se piovesse.
Guaranà in flebo.
Red Bull da sniffare.

Oggi neanche un cazzotto di Chuck Norris mi sveglierebbe.

giovedì 20 giugno 2013

Jovanotti a San Siro: uno spettacolo tecnologico, dal primo all'ultimo secondo.


Può piacere o non piacere.
Jova divide da sempre.
Ma un suo concerto non lascia indifferenti.
Anche solo per la cura maniacale che ci mette.
Dagli effetti visivi alle luci.
Nessuno in Italia fa altrettanto.

Questo è spettacolo, baby.


P.s.: il pianista vestito da Gundam è il top.

mercoledì 19 giugno 2013

Dilemma da concerto.

Stasera si va al concerto di Jova.
Tralasciando per un attimo le paure che il cucciolo possa sentirsi male,
la domanda è: quale maglietta indossare?
Lo spirito old school di un tempo?

Oppure il new style griffato Renzo Rosso?





Sì, sapete già quale indosserò.


lunedì 17 giugno 2013

Un babbo molto materno.


In effetti, è una sensazione che non ci verrà mai concessa.


Mentre la mamma pensa ai suoi body, io mi dedico alla sua cultura.


Mi ricordo tantissimo di averlo avuto da piccolo.
Anche di averlo trattato male (taglia e cuci), ma di averlo sfogliato parecchio.
La ristampa di questi giorni sembrava un segno che non potevo non cogliere.
Così, tac.
Visto, preso.
Dopo quello di Star Wars, ecco un altro libretto per Dodo.
Già pronto in libreria per quando sarà un po' più grandicello.

Ci sono passioni (le mie)
che devono appartenere a tutti (o almeno a mio figlio).

venerdì 14 giugno 2013

Me lo chiedo spesso, ma non mi rispondo mai.

L'erba del vicino è sempre più di plastica.
Ma il suo profumo inebria con le sue false aspettative.
Ferormoni di facili costumi.
Neanche i più grandi giardinieri potrebbero trasformare il mio prato in oro.
Re Mida, cosa aspetti a mordermi?

Mi sento fermo al 2.0
Quando il mondo sta stabilendo nuove regole.

venerdì 7 giugno 2013

Che poi è tutto qui.



Carriera?
Successo?
Soldi?
Futuro?
Progetti?
Orari?
Chissenefrega.

Alla fine, mi basterebbe ballare come Mc Hammer. 

mercoledì 5 giugno 2013

lunedì 3 giugno 2013

La sua prima maglietta.


Dopo il libretto di Star Wars,
ecco Batman.
Un altro tassello a posto.
Non vorrei mai che crescesse con quella femminuccia dell'Uomo Ragno.
Un po' alla volta trasmetterò a Dodo tutte le passioni importanti.
Il prossimo obiettivo è il body della Roma.
Per non parlare dei cartoni animati.
Invece della Peppa Pig,
gli farò guardare i film di Celentano.

giovedì 30 maggio 2013

Celo, celo, celo.

Da custodire.
Proteggere.
Salvaguardare.
Preservare.
Tutelare.
E incelofanare.
Quasi, quasi non lo apro neanche.
Anzi, lo metto nella teca insieme alla numero 1.


mercoledì 29 maggio 2013

Un piccolo senso.

Ripartire da qui.
Da oggi.
Non da ieri.
Ripartire da un senso.
Ripartire da quello che si vuole essere.
O non essere.
Ripartire da domani.
L'oggi non mi basta più.

martedì 21 maggio 2013

giovedì 16 maggio 2013

Dialogo sul figlio che verrà.


Sarà un maschietto vitale, Edoardo.
Sarà una bimba dolcissima, Matilde.
Da grande farà il calciatore: guarda come scalcia con quel piedino.
Da grande farà la fotografa: ha già scelto il suo profilo migliore durante l’ecografia.
Devo ricordarmi di prendergli il bavaglino della Roma.
Devo ricordarmi di prenderle il bavaglino di Louis Vuitton.
Avrà i tuoi occhi meravigliosi. E purtroppo, anche il tuo carattere.
Avrà i miei occhi meravigliosi. E purtroppo, anche il tuo nasone.
La domenica andremo allo stadio insieme.
La domenica ci metteremo lo smalto insieme.
Gli racconterò la favola di Cappuccetto Rosso, come faceva mia madre con me.
Le racconterò una favola diversa ogni sera e sicuramente improvviserò.
Sarà il regalo più bello che mi darai.
Sarà la nostra famiglia.
Sarà la mia vita.
Sarà la cosa più bella che nascerà da noi.


P.s.: ho vinto io.

martedì 30 aprile 2013

Ordine in sparso parole.

Le parole sono parole.
Antiquate.
Tradotte.
Dotte.
Dialettali.
Accentate.
Accettate.
Rare.
Proibite.
Abusate.
Taciute.
Approssimative.
Riscritte.
Spesso amate.
Più spesso, fraintese.

Ti do la mia parola.
Ma quale?

lunedì 22 aprile 2013

Lì.

C'è un attimo che aspetta di essere vissuto.
C'è un libro che vuole essere sfogliato.
C'è un bacio che sta per essere schioccato.
C'è un vento che si carica di pioggia.
C'è un fiore che sa di essere annusato.
C'è un'ugola che vibra per il suo spartito.

E c'è un uomo a un passo da tutto questo.

venerdì 19 aprile 2013

Mi piace sempre moltissimone.

Respiro.

Respiro.
Profondo.
Non è semplice aria.
Non è semplice ossigeno.
Ma acqua che filtra le nuvole nere passeggere.

Respiro.
Fino in fondo.
Non è semplice istinto.
Non è un gonfiarsi del petto.
Ma tempo che scandisce le paure.

martedì 16 aprile 2013

Cinese porta sorprese.

Il mio iPad ha deciso di suicidarsi.
Improvvisamente, senza avvisare.
Non potevo accettarlo.
L'avevo così tanto desiderato.
Dovevo provare tutte le cure possibili.
Prima medicina: un principio attivo.
Sono andato da Mediastore, centro Apple autorizzato.
Ma la cura ha portato solo un illusorio effetto placebo.
Mi hanno vociferato di una garanzia accessibile solo via scontrino.
Seconda medicina: il medicinale di marca.
Sono andato direttamente all'Apple store.
Nulla da fare.
Solo due ipotesi: 239 euro per cambiarlo o 329 euro per passare all'iPad mini.
Che fare quindi?
Sono passato alla medicina alternativa: centro assistenza cinese.
Minuscolo, sporco, ripieno di tecnologia spiccia.
Col timore di non capire mezza parola mi dirigo convinto.
Tanto, cosa mi costa?
Semplice, 70 euro.
Un giorno di lavoro e domani posso passare a ritirare il mio iPad, di nuovo in vita.
Per un attimo ho sperato che fosse morto del tutto.
Così mi tocca ringraziare quel mercato sotterraneo di fac simile che ho sempre criticato.
Amen.

lunedì 15 aprile 2013

venerdì 12 aprile 2013

Anche oggi.

Faccio fatica ad accettare me stesso.
Tanto da perdermi,
ferirmi,
spegnermi.

Anche oggi,
mi privo di me stesso.
 

giovedì 11 aprile 2013

Sei tu.

Ho un pensiero solo.
Forte.
Concentrato.
Intenso.
Attorcigliato su se stesso.
Vitale.
Appassionato.
Ripetitivo.
Annoiato.
Stanco.
Proteso.
Preteso.
Desiderato.
Immaginato più volte.
Sfiorato mai.
Ma qua.
Adesso, nella mia testa.
Ora e ieri.
Domani, al mio risveglio.



mercoledì 10 aprile 2013

Considerazione.

Ogni caduta ha una risalita.
Ogni ferita ha una medicina.

A un passo dal fosso c'è la libertà.

lunedì 8 aprile 2013

Adesso.

Fluttuo,
danzando fra un pensiero non detto e un pensiero non ancora svelato.

venerdì 5 aprile 2013

Lo voglio ricordare così.


Un grandissimo pezzo di un grandissimo personaggio.
Pessimo esempio, ma indubbiamente un autore di tutto rispetto.

mercoledì 3 aprile 2013

Scientificamente provato.

C'è solo una spiegazione,
se non compri più La Gazzetta perché preferisci sfogliare Il Corriere della Sera.

Sei ufficialmente entrato nel mondo dei grandi.
Addio all'isola che non c'è.
Adesso ti interessa di più sapere dove gettare l'ancora.



giovedì 28 marzo 2013

Toglietemela dalla testa.



Non riesco a non dire 500 volte al giorno "... è nemmeno un rotolo!"
Ovviamente urlando tantissimo.

venerdì 1 marzo 2013

Dopo le dimissioni del Papa, ecco la chiesa che verrà.


Sembra facile ironia. 
Poi uno varca le porte del Duomo di Milano
e si trova davanti un negozio di souvenir.

Meditate fedeli, meditate.

Se avessi 20 anni di meno, l'avrei già fatto.


Un altro fenomeno della rete che mi tiene inchiodato per nulla.
Che voglia di farlo con i miei amici...

venerdì 22 febbraio 2013

Silenzio elettorale.

Sono sfinito.
Questa campagna elettorale ha fatto più morti di Napoleone.
Ma finalmente il Paese può andare a votare e svegliarsi rinnovato.
O almeno in parte. 
O almeno possiamo sperarlo.

Di sicuro,
il candidato più eletto in Italia sarà l'incertezza.

(Io? Io voto FARE)

mercoledì 20 febbraio 2013

Hot yoga, hot party?

Domenica ho avuto la mia prima lezione di Yoga.
Bikram Yoga, per l'esattezza.
Poco cambia il nome, non conoscendo neanche lo yoga "base".
"Hot Yoga" mi hanno risposto.
Ah, chiaro.
Sarà qualcosa di più atletico, di più fisico.

Puntuale.
Senza scarpe.
Calzetti, calzoncini e maglietta attillata.
Entro dentro l'inferno.
Dodici caloriferi appesi al soffitto segnalano la temperatura:
44 gradi!

C***o, ecco cosa significa Hot Yoga.
Di fronte a me uomini con solo slip a coprire le loro nudità.
Donne con magliette inesistenti.
Il girone del microonde.

Entra il teacher.
Parla continuamente in inglese.
Non capisco una sillaba, se non una formula continuamente ripetuta:
SUCH YOUR STOMACH!

Io ci provo, anche se urlo vendetta contro il mio spirito zen da 4 soldi.
Sarà l'effetto sauna.
Il rigolo di sudore che incide la mia pelle.
O i 90 minuti di contorsioni.
Ma al massimo arrivo a sentirmi una saponetta che scivola impazzita sul tappettino.

Fino al meritato riposo.
Esco dal forno.
I 20 gradi esterni all'aula per un attimo mi sembrano il polo nord.
Recupero le mie cose e saluto.
Lasciando indietro solo tre chili di sudore.




lunedì 18 febbraio 2013

La fine di questo blog?

Si sono verificati molti avvenimenti ultimamente.
Previsti.
Decisi.
Calcolati.
Imprevisti.
Sensazionali.
Amorevoli.
Deliziosi.
Gustosi.

Tanti fatti che stanno minando l'essenza stessa di questo blog.
Forse è arrivato il momento di cambiare qualcosa.

Standby-man si prende una pausa di riflessione.
O forse no.



Django: lo splatter non basta più.
















 
Ieri finalmente ho visto Django al cinema.
Storia pessima.
Personaggi poco interessanti (escludendo il dentista).
Dialoghi per nulla intriganti.
Almeno 20 minuti tranquillamente tagliabili.
Da guardare fino alla prima scena.
Poi potete alzarvi e andarvene.




venerdì 15 febbraio 2013

Esperimento n°1 in cuffia maggiore.

Per te.
Che mi aspetti.
C'è un altro tempo fuori da qui.
Fa freddo stanotte.
Non ti sai spegnere oggi?
Prima rispondi alle tue sensazioni.
Lì c'è un passatempo di verità che non ammetterai mai.
Sono un clown che svela le sue paure.
Non mi fa più ridere questa nudità.   

giovedì 14 febbraio 2013

Disorientamento politico.











Beh, già avevo delle certezze.
Se poi vengono certificate da internet,
tutto di guadagnato contro gli ultimi ripensamenti.
Giannino volevo.
E Giannino è stato.

Ma soprattutto sono fiero di essere agli antipodi del duo Ingroia-Di Pietro. 

mercoledì 13 febbraio 2013

Il top di Sanremo.



Alla fine, lui e Bersani meritano sempre il mio massimo rispetto.
Almeno, musicalmente parlando.

P.S.: Samuele Bersani, ovviamente.

lunedì 11 febbraio 2013

Dichiarazione di voto.

Mancano solo due settimane alle prossime elezioni.
Di fronte a me, 3 scelte.
Un voto che rispecchi le mie idee,
un voto utile per le sorti del Paese,
un voto di protesta.
Diverse soluzioni, diverse posizioni.
Analizziamole.

VOTO PERSONALE: Giannino alla Camera e al Senato.
Meno stato, meno spese, più concorrenza, più meritocrazia.
Una semplice formula che incontra il mio pensiero.
 
VOTO UTILE: Giannino alla Camera, Bersani al Senato.
Il voto utile ha l'obiettivo di puntare alla stabilità del Governo.
Non importa chi vince, basta che stia al potere per 5 anni e attui delle riforme.
Analizzando i più recenti sondaggi, appare evidente come Bersani vinca facile alla camera,
ma rischi il pareggio al Senato.
Con il rischio di avere un Governo che non legifera per due anni e poi cade.
Questo mi obbligherebbe a votare Bersani, turandomi il naso.
 
VOTO POPULISTA: Pannella alla Camera e Grillo al Senato.
Il voto meno sentito di tutti perché figlio di una delusione.
Un sentimento che cresce ogni giorno di più, purtroppo.
Inevitabile di fronte alle quotidiane dichiarazioni
dei presunti politici che dovrebbero guidarci.
Un voto umorale, sconquassato, liberatorio e distaccato.
Almeno Pannella fa lo sciopero della fame ogni tanto.
E Grillo, per lo meno, restituisce gli stipendi allo Stato.

Fate la vostra scelta.
Rien ne va plus.
I giochi sono fatti.
E se Bersani e Monti sono già d'accordo,
sono fatti davvero.

venerdì 8 febbraio 2013

Una sigla che mi mette super allegria


Vorrei tantissimo saper camminare così.
Vorrei tantissimo fare queste facce.
Vorrei anche tantissimo avere il coraggio di vestirmi così.

Adesso esco dall'ufficio passeggiando in ciabatte per il centro di Milano.

giovedì 7 febbraio 2013

Dovremmo scegliere i nostri politici con un test di lingua italiana.


Bastano le prime parole per capire tutto.
"Ma... vedi... nella mia regione manca tanti cose..."

Mi spiegate la differenza con "Siamo una squadra fortissimi"?
Giusto al livello di Checco Zalone siamo arrivati.

Ma quale voto.
Tutti i nostri candidati dovrebbero prima passare un esame di italiano (e inglese).
Non dico di essere Einstein.
Ma neanche Pierino. 

martedì 5 febbraio 2013

Da Psycho a Celentano il passo è breve.

Se penso di aver rovinato un capolavoro come Psycho,
guardando prima Sing Sing e Il silenzio dei prosciutti...
 

Potevo immaginarmi un Greggio seguace di Alfred?



Potevo aspettarmi che Oscaro fosse Norman Bates?

giovedì 31 gennaio 2013

Cadute e cadenze.

Stati disuniti d'animi disgregati.
Parole che partoriscono puntini di sospensione.
Liste d'attesa di silenzi.
Una centrifuga di sangue e ricordi.

L'implosione è la peggiore esplosione.

Mancano solo 138 giorni.



Sono pronto.

mercoledì 30 gennaio 2013

Quando basta un provino per fare un film.



Fossi stato il regista,
avrei inquadrato solo lei per 90 minuti.

Sempre e comunque la più bella. 

Guarda e passa.

Guardare avanti non ci permette di considerare gli errori che facciamo.
Guardare indietro non ci consente di uscire dai nostri errori.
Per questo non dovremmo mai smettere
di guardare noi stessi.

lunedì 28 gennaio 2013

Lo sbadato caso dell'uomo che parlava alle banche.

Sabato mattina.
Bollo da pagare.
Urgono 190 euro fra motorino e auto.
Mi fermo a prelevare all'Unicredit.
Inserisco il bancomat.
Mmm, strano. Non entra.
Provo a reinserirla, ma nulla.
Osservo la fessura con un occhio di riguardo.
Con l'altro controllo che la carta non abbia qualche piega strana.
Qui l'hanno forzata, meglio cambiare banca.
200 metri e trovo una banca Intesa.
Coda.
Ok, tocca a me.
Inserisco il bancomat.
Mmm, strano. Si è aperta una schermata insolita.
Pagamenti internazionali, bolli, ricariche, canone.
Tutto, tranne una semplice ricarica.
Ok, annullo l'operazione.
Il tempo stringe.
Per fortuna il centro mi regala una banca ogni 2 minuti di passeggiata.
Banco di Sicilia.
Inserisco il bancomat.
Oh! Finalmente... questa funziona.
Lo sportello mi fa accedere subito alla schermata dei prelievi.
Digito la casella 250 euro.
Digito il pin.
Beh... perché mi dice codice errato?
Come se fosse un deja vu, rifaccio tutto da capo.
Banco di Sicilia.
Inserisco il bancomat.
Oh! Finalmente... questa funziona.
Lo sportello mi fa accedere subito alla schermata dei prelievi.
Digito la casella 250 euro.
Digito il pin.
Beh... perché mi dice codice errato?
La pazienza dà i primi segnali d'impazienza.
Ormai ce la devo fare.
Di fronte a me si apre un ricordo.
Eccola lì.
Ubi banca.
Inserisco il bancomat.
Nessuna operazione possibile.
E come un lama finanziario, mi sputa il bancomat.
Basta, finiamola qui.
Ma che c***o ha 'sto bancomat?!
Un'ultima chance non si nega a nessuno.
Figurarsi al mio esile conto bancario.
Cariparma mi richiede solo cento metri in più.
Ci provo.
Inserisco bancomat.
Digito il pin.
E non digito più niente.
Errato.
E come un esiliato, lo sportello caccia fuori il bancomat dai suoi territori.
Un attimo, un attimo, un attimo.
C***o, ma il pin è giusto.
C***o, dopo vado in Monte Paschi di Siena e vediamo!

Tre ore più tardi.
Mai uomo fu più coraggioso nell'inserire il proprio bancomat nello sportello della propria banca.
Digito il pin.
Aspetta, lo ricontrollo.
x...x...x...x...x.
Codice errato.
E, con una voracità pari a quella di Fantozzi dopo una settimana di dieta, lo sportello si mangia il mio bancomat con l'intenzione di digerirlo fino al lunedì successivo. 
Porca t***a! Che banca di m***a!
Raccogliendo i miei dubbi e le restanti parolacce, mi allontano ignaro di qualsiasi soluzione.

Con la tristezza di un cavaliere errante senza patria e senza denari.
Ma con un mistero nel portafogli.


Così si conclude la storia del nostro tragico eroe senza poemi.


Note a piè di pagina:
leggenda vuole che l'uomo sbadato inserisse con insistenza la sua carta di credito e non il suo bancomat...

mercoledì 23 gennaio 2013

Un post davvero noioso.

Per colpa del mio nuovo iPhone,
sono diventato molto più social.
Adesso è un attimo scrivere la prima ca****a
che mi viene in mente su facebook e twitter.

Tutto a scapito del mio povero blog.
Già era costretto a subirsi i miei tristi e noiosi post.
Ora non ha più neanche quello da leggere.

Certo, un blog che si rispetti dovrebbe viaggiare su contenuti più profondi.
E non vivere di pensieri improvvisati.
Come questo post, appunto.

La soluzione potrebbe essere postare tutto qui e poi condividerlo su altre piatteforme.
Ma sarebbe troppo semplice.
In più, a quest'ora del giorno, la stanchezza mentale ha il sopravvento.

E con questo post sono riuscito ad annoiare me stesso.
Figuratevi voi.


giovedì 17 gennaio 2013

Il linguaggio di Renzi vs il non linguaggio di Bersani.

Ok, si parla di retorica.
Ok, si parla di comunicazione.
Tutto vero.
Ma guardiamo alle reazioni.
Viviamole sulla nostra pelle.

Ecco due video recenti del vincitore (Bersani) e dello sconfitto (Renzi).
Sono entrambi montaggi di vari contributi.
Hanno entrambi, più o meno, lo stesso obiettivo. 
A voi, Bersani.



A voi, Renzi.


Da una parte mi addormento sul divano con la bolla al naso,
sognando di scappare all'estero.
Dall'altra scendo per strada
e comincio a spaccare legna per il bene del mio Paese.
Solo marketing direte voi.
Probabile, ma riflette uno spirito ben distinto.
Ed è solo lo spirito che può smuovere tanti altri spiriti.






mercoledì 16 gennaio 2013

Mens sana nel corpo che ti pare.

Sentirsi dire dal medico che un fumatore grasso come Churchill è morto a 91 anni,
non è fonte di autostima per il mio spirito olimpico.

 


lunedì 14 gennaio 2013

Fumok: ok, non ci credo.



Nel nuovo millennio si può rasentare ancora l'assurdo.
Con questo incredibile mix pubblicitario.
Incredibile perché non posso credere che sia andato in onda.
O che ci vada tuttora.

In 30 secondi sono riusciti a mettere tutti gli stereotipi comunicativi.
Il testimonial (inutile in questo caso).
Il codice colore (il classico bianco/nero che diventa a colori con l'entrata del prodotto).
La bellona di turno (vestita rigorosamente con il codice colore del brand).
Lo speaker alla "Giorno e Notte" da telepromozione in seconda serata.
La musica alla "Canta Tu" che riempie le nostre televisioni nel periodo natalizio.
I doppi sensi sul sesso, più o meno espliciti. Direi solo più.
La banda con il prodotto che torna e ritorna.
La visualizzazione del prodotto e del suo utilizzo (6 tiri in 18 secondi).
Le immancabili risate degli amici alla battutina del principe.
La profusione di claim (Fuma ok come ti pare, come un principe; Fumo ok: la bionda... elettronica, la più sexy).
Le informazioni di servizio ripetute più volte (in farmacia e in edicola, in farmacia e in edicola). 

Mancherebbe soltanto il "corri in edicola".
Probabilmente avevano finito il tempo.

giovedì 10 gennaio 2013

Molto ridere.



Quelle tre volte che mi sono trovato in uno studio di registrazione,
ho vissuto una situazione abbastanza simile.
Poveri tecnici del fra-stuono.

mercoledì 9 gennaio 2013

The master.


Insolito.
Sonnacchioso.
Indefinito.
Eccessivo.
Paradossale.
Silenzioso.
Ansiogeno.
Inspiegabile.
Distonante.
Noioso.
Incerto.

Tutto sommato, un bel film.

martedì 8 gennaio 2013

Ho i miei anni.

Non mi piacciono i numeri dispari.
Ma l'età appena compiuta sì.
37.
Bello, no?
3 e 7, numeri ricchi di significati.
Il 3 è associato alla conoscenza, alla fede.
Il 7 alla perfezione umana.
E poi 3+7=10.
Un numero ambivalente.
La perfezione e l'annullamento di tutto, inteso come nuovo inizio.
Molto attuale in questa fase della mia vita,
caratterizzata da una nuova casa e una nuova convivenza.

E poi il 10 è il numero più ambito nelle sfide di calcetto.
Buttalo via...

lunedì 7 gennaio 2013

La Madunina sverrebbe.

Ieri mi sono sentito come Martin Lutero durante il suo viaggio a Roma.
Incredulo, di fronte a una caduta di morale.
Come mi succede raramente,
sono entrato nel Duomo di Milano per la messa dell'Epifania.
E lì ho visto la luce.
Un angelo mi ha annunciato un concepimento futuro?
Un santo mi ha invitato a liberare il mondo dal peccato?
La Madonna mi ha svelato un segreto terribile?

No, la luce dello "store" che vende libri su Milano e mappe (più collanine vuote di significato)
a colpi di registratore di cassa.
Prima della fede,
le pecorelle smarrite sono dotate di carte di credito.