venerdì 23 dicembre 2011

merry xmas.



Durante la mia adolescenza,
questa canzone era la colonna sonora delle feste.

Ai pochissimi e rari lettori di questo inutile blog,
buon natalone.

giovedì 22 dicembre 2011

Above.

Dalle mani
mi sfugge l'appartenenza.
Fra le mani
ritrovo domande ancora incolte.

Oggi il tempo
nasconde le orme.

martedì 20 dicembre 2011

Oggi.

Veder saltare le ferie e non avere la minima reazione,
mi fa sentire un essere superiore.

Prima di prendere a sberle qualcuno.

lunedì 19 dicembre 2011

Vittime.

Sulle spalle indosso precipizi.
Tace la voce.
Tace la notte che s'addormenta.

Nel pozzo delle scuse,
vivono solo le nostre paure.

venerdì 16 dicembre 2011

Dedicato a.

Un Natale senza sorprese.
Brutte sorprese nel cappone.
Otto scheletri nell'armadio.
L'auto rubata.
La fede che cade nel tombino.
Il cellulare nella toilette.
Un rovescio sotto lo sterno.
Il frigorifero che salta.
Con dentro la puzza di pesce avariato.
Il boiler del tuo vicino che salta.
Il boiler del tuo vicino che ti allaga casa.
Un piccione dalla mira perfetta.
La guardia di finanza per un accertamento.
Il colesterolo che schizza alle stelle.
Ops, il tuo biglietto del derby è falso.
L'agenzia viaggi fallisce e con lei anche il tuo pacchetto vacanze.
La tredicesima azzerata.
Niente bonus, solo malus.
Un bulldog attaccato alle palle.
Una pallonata sull'urna di tuo nonno.
Uno scambio di persona che ti fa andare in prigione,
senza passare dal via.

Questo è il mio augurio.
A quella persona, chiunque essa sia, che ha deciso di trasformare il mio ordine via internet
in un pacco mai consegnato, mai arrivato, mai aperto.

lunedì 12 dicembre 2011

Il ragazzo è cresciuto.


Seguo il "fantautore" (come si definisce lui) da 6-7 anni ormai.
Le mie orecchie gli hanno dato ascolto per merito della mia fidanzatadonnaragazzavitacuccioloamore.
E da allora non hanno più staccato la spina.
Ognuno di noi ha il suo cantante preferito.
Quello che "appena esce il cd, corro subito a comprarlo".
Ecco, Bugo è uno di quelli che si meritano la mia ricompensa.

Un po' improvvisato, troppo libero e a volte sconclusionato.
Cosa aspettarsi da uno che scrive canzoni come "Carla è franca",
"Io mi rompo i coglioni" e "Carta igienica"?
La sua era una forza che rischiava di disperdersi.
Ma oggi il ragazzo è cresciuto.
L'ho notato sabato, al suo concerto.
Innanzitutto, una band tutta nuova di professionisti.
Un suono molto più rock (il batterista pesta) e molto più preciso.
La sensazione che lo spettacolo vada avanti su binari ben definiti e non raffazzonati. Oltre a una scaletta pensata per allargare la platea e accontentare gli irriducibili.

Direi che ci siamo.
Ormai è pronto per essere capito.
Se passa da voi, fate un salto al suo concerto.
Per 13,80€ c'è buona musica.

martedì 6 dicembre 2011

Natale a Livigno.

E' uscito nelle sale italiane il nuovo cinepanettone dell'anno.
E per la prima volta, ero io il protagonista.
Sì, perché nello scorso week-end sono stato a Livigno.
E mi sentivo dentro il classico film di natale.

Questa è stata la colonna sonora.


Non saprei dirvi, ma l'atmosfera che respiravo era esattamente questa.
Mostre di ghiaccio, cavalli, case solo apparentemente di montagna, locali, boutique,
negozi su negozi, cosmesi ovunque, solarium, spa, belle a passeggio col cane,
belli presunti a passeggio con le belle, sacchetti e sacchettini a volontà.
E musica.
Le casse sparse fuori dai negozi erano moderni ripetitori di gioventù: da Bob Sinclar a compagnia varia.
Insomma, il contesto giusto per girare una scena così.


Io?
Sono arrivato verso le nove di sera, dopo un viaggio tribolato
a bordo di una Y10 minuscola che mi faceva sentire André The Giant.
Tutto l'opposto di Milano-Cortina in 2 ore e 54 minuti.
Sono arrivato e mi aspettavo di vedere De Sica da qualche parte.
Non solo per una questione di ambientazione.
Ma per l'argomento del viaggio in sé: un addio al celibato e nubilato.
Basta vedere gli ultimi film di Boldi per capire come il tema del matrimonio sia gettonatissimo: Matrimonio alle Bahamas, La fidanzata di papà (c'è un matrimonio nella storia), A Natale mi sposo, Matrimonio a Parigi.
La trama era perfetta: una giovane coppia a pochi giorni dal matrimonio con amici al seguito. E il sabato notte da passare al Marcos, un locale che nel nome ha già il suo programma.
Ma ogni film che si rispetti ha le sue variazioni sul tema.
In questo caso, molte.
Nessun tradimento che sembra mettere fine al matrimonio.
Nessun scambio di coppia che rimescola le carte.
Nessuna borsa scambiata che generi equivoci.
Ma soprattutto, nessuna presenza di neve sulle piste.
Un paesaggio così spoglio da essere l'unica scena vietata ai minori.

Io?
Beh, avendo abbandonato i ragazzi al locale ed essendo tornato a casa
con le ragazze sbadiglianti, probabilmente ho fatto la figura di Zartolin.

lunedì 5 dicembre 2011

Una verità che fa male.

Una cosa amo nella vita.
La barretta di Galak.
Una cosa odio nella vita.
Il formaggio.

La triste notizia è rendersi conto di come un quadratino di Galak
puzzi di chissà quale forma di formaggio,
prodotta in chissà quale malga.

Sono queste le scoperte che cambiano la percezione dell'uomo.

giovedì 1 dicembre 2011

Save the estate agency.

Cercare casa è una giungla.

Dentro vi trovi animali di ogni razza.

I più strani sono gli agenti immobiliari.

Sono divisi in branchi.

Copie costruite in serie.

Esseri omologati secondo le direttive della casa madre.

Si vestono uguale.

Parlano uguale.

Si muovono allo stesso modo.

Per rendersene conto, basta entrare in qualsiasi agenzia in franchising.

Generalmente sono esseri intelligenti, anche se subdoli.

Ti scrutano.

Ti annusano.

Vogliono sapere cosa possono avere da te.

Sono esseri schivi.

Li devi andare a cercare tu.

Li devi chiamare.


La scena, più o meno, è questa (dopo aver visto una casa).

“Guardi, non mi convince del tutto…”

“Avrei un’altra soluzione per lei, in via xxx.”

“Interessante, si può vedere?”

“Sì, devo consultare l’agenda.”

“Mi chiama lei? Ha il mio numero?”

“Certo. Le telefono domani…”


Dopo 3 giorni di silenzio sei costretto a chiamarlo tu.

(se il mercato immobiliare è in crisi, ci sarà un perché)


Poi ci sono quelli che si affezionano.

Vivono su di essi un imprinting come le oche con la mamma.

E non ti mollano.

Sanno che vendi casa.

Così vogliono la tua delega.

È una questione di sopravvivenza, altrimenti arriva una carestia di vendite.

Tu ingenuamente provi a dire che l’hai già data in esclusiva.

Non basta.

Loro fanno finta di niente.

Così ti chiamano per fissare un appuntamento per valutare la casa.

Tu ingenuamente ribadisci la situazione.

Loro rifanno finta di niente e cercano di avere più informazioni possibili

sulla casa con domande laterali.

Fino a quando decidi di trasformare la tua ingenuità in volgarità.


Almeno adesso ho chiaro il mio obiettivo.

Non tanto trovare una casa o venderla.

Ma fare una strage.

Per trasformare le agenzie immobiliari

in animali in via d’estinzione.

mercoledì 30 novembre 2011

martedì 29 novembre 2011

ooh...


Alla fine non dice granché.
Eppure trovo bellissimo questo spot.
Ha la forza di aprire un nuovo mondo valoriale per Campari.
L'attesa è già una festa.

Probabilmente mi piace perché riflette il mio modo di essere.
La mia incapacità di vivere l'attimo,
di gioire dei risultati.
Impegnato come sono a criticare quello che faccio
o a pensare già al dopo.
Ho bisogno di digerire l'emozioni.
E quando lo faccio,
mi ritrovo solo con un loro ricordo.

Il mio reale territorio non è la festa in sé.
Ma tutto quello che si immagina prima.

lunedì 28 novembre 2011

Work in progress.

Cercare casa è un lavoro.
Fatto di obiettivi da raggiungere, appunti, ricerche,
appuntamenti da rispettare, chiamate, trattative.

Certo, qui non possono licenziarti.
Il capo sei tu.
Anche se, a dire il vero, neanche ti pagano.
Anzi, sarai tu a pagare qualcuno per le tue fatiche.

giovedì 24 novembre 2011

martedì 22 novembre 2011

C'è del marcio a Copenhagen.

La scandinavia era tutta uguale per me.
Non avendola mai vista,
che differenza poteva esserci fra Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia?
Era arrivato il momento di mettere delle bandierine alla Risiko.

L'invasione è iniziata dalla Danimarca.
3 giorni nella capitale.
Prime impressioni?
Non fa così freddo (al punto da evitare la maglietta termica comprata appositamente).
Il design la pervade, ma non la caratterizza.
Le donne sono carine, ma non sono le amazzoni bionde che t'immagini.
Hanno tantissimi snack.
Sfrecciano in bici, neanche fossero Moser.
I re della strada sono i ciclisti, poi vengono i pedoni e per ultimi gli automobilisti.
Non sanno bene come vestirsi contro il freddo: o in maglietta o belli coperti.
Sanno bene come vestire i loro figli: tutti in tuta da sci.
Fumano nei locali.
Non sanno fare i dolci.
Sanno fare il pane.
Pagano tantissimo al ristorante.
Pagano pochissimo una casa.
Sono gli inventori della Lego (mi inchino per questo).
Hanno la nebbia come a Milano.
Sanno tutti l'inglese, anche l'ultimo nato.
Hanno un parco giochi da favola in centro città.
Si abbronzano dal freddo.
Hanno trasformato una sirenetta in un simbolo.
Ma oggi la lasciano in mezzo alla spazzatura.
Vivono in una città senza identità: ora sembra Amsterdam, ora sembra l'Inghilterra.
Christiania (il quartiere occupato che si proclama stato libero) me lo ricordo più per l'odore di fumo che per i suoi murales.
Pusher street in particolare è abbastanza insulsa.

A parte questo,
non regge il confronto con la mia città preferita: Amsterdam.
A parte tutto,
se avete due giorni liberi, andateci.

giovedì 17 novembre 2011

A studiare.

Oggi mi sono ritrovato in mezzo all'ennesimo corteo studentesco.
I "a prima vista liceali" bloccavano la strada, passeggiando sorridenti
e lasciando per aria cori alquanto vaghi:
"Tutto e subito, tutto e subito!"
I loro striscioni urlavano slogan attuali, ma vuoti: Occupy street!

Sarò un restauratore,
ma ho sempre pensato che ognuno debba meritarsi i propri diritti.
E lo studio, per il futuro di ogni persona,
altro non sia che un dovere travestito da diritto.

martedì 15 novembre 2011

Ma vi pare?

Oggi 2 persone mi hanno detto la stessa cosa nel giro di pochi minuti.
Quale?
Ho la faccia da Giacomo.
Giacomo???
Vi pare che abbia la faccia di uno che si chiama Giacomo?
Al massimo posso avere le gambe che fanno Giacomo Giacomo.
Non vorrei offendere nessuno, ma sembra il nome di una persona noiosa.

Va bene asessuato,
va bene triste,
ma Giacomo no.

lunedì 14 novembre 2011

Mi piace ricordarlo così.

Un minuto dopo le dimissioni del premier Berlusconi,
Bersani e Di Pietro erano già in disaccordo sul governo Monti.
Per non farsi mancare nulla, la Finocchiaro addirittura minacciava conseguenze politiche sull'alleanza Pd-Idv.
La coalizione che dovrebbe vincere facile le prossime elezioni, insieme a Vendola.

L'alternativa non mi sembra così differente.
Anzi, continua a non convincermi.
E' più forte di me.
Non riesco proprio a fidarmi della sinistra italiana.
O meglio, di questa sinistra.

venerdì 11 novembre 2011

Resistere.


Lo so.
Lo so.
Lo so.
Ho già visto 3 concerti di questo tour.
Ma questo video mi fa venire voglia di cascarci per la quarta volta.

Guarda caso a Dicembre torna a Milano...

mercoledì 9 novembre 2011

Una sera come tante.

Ieri sera, sono tornato a casa mia.
Non in quell'appartamento che fa riposare la mia vita milanese.
Non in quelle mura bianche e vergini.
Ieri sera sono tornato a casa.
Con il pensiero.
Con lo sguardo.
Con le mani.
Lì, dove sono cresciuto accompagnato dai miei.

Sono tornato a casa.
E ho pianto.
C'era il profumo di mia madre ad accogliermi.

martedì 8 novembre 2011

Random.

1) Ieri ho visto il concerto di Zucchero al Forum.
Ottimo spettacolo, anche se migliorabile dal punto di vista scenografico e teatrale.
Molto poetico l'inizio, dopo si svacca nel blues dei suoi pezzi storici.
Quello che stupisce è la resistenza del Fornaciari: tira dritto per due ore senza interruzioni.
E anche la percezione del tempo è più veloce dello scoccare delle lancette.
Alla fine, un fattore fondamentale per apprezzare uno spettacolo.

2) Cade il governo? Sì.
Però mi fanno sorridere le illusioni della persone che festeggiano.

3)Silvio, ti ho votato.
Però adesso metti da parte l'orgoglio.
Non se ne può più.

lunedì 7 novembre 2011

Due in uno.


Chi mi conosce,
sa che sarei svenuto di fronte a questa scena.

(mi cacciate via quell'omino pelato con la chitarra di Elvis che rovina tutto?)

Ufficiale.

Da oggi, casa mia è in vendita.
Certo, non sembra assolutamente il momento giusto.

C'è qualche sceicco interessato a investire in Italia?

venerdì 28 ottobre 2011

Lo assumerei subito.


Se mai fossi un direttore.
Se mai ricercassi personale.
Se mai incontrassi un tipo così.

Appunto, mai.

Io.

Noioso.
Fiscale.
Morigerato.
Asessuato.

A Milano mi vedono così.
Per fortuna, mi fido di più dell'oroscopo del giorno.

mercoledì 26 ottobre 2011

Crisi del mercato immobiliare?


Ho deciso di vendere casa.
Passata alla storia come la Sagrada Familia di Milano per la quantità di cantieri avuti, finalmente non ha più infiltrazioni, pareti crollate, etc.
E' pronta.
Eppure, non la voglia più vedere.
Spesso mi ha dato la nausea.
Non me ne sono mai innamorato, è sempre stata solo un bed&breakfast.
Ma evidentemente c'è un fil rouge che lega la mia sorte alla sfiga.
Forse devo scontare una pena.

Primo passo.
Chiedo ad un mio amico architetto il nome di qualche agente immobiliare affidabile per vendere casa. Dopo un primo colloquio positivo, improvvisamente l'agente rifiuta l'incarico per problemi di famiglia.

Secondo passo.
L'agente lascia i miei contatti ad un suo collega con il quale collabora ogni tanto.
C'è da fidarsi, dice.
Mi fido, dico.
La richiameranno oggi, dice.
Aspetto, dico.
Aspetto, ridico.
Scusi, ma quanto devo aspettare?

Terzo passo.
L'agente mi riscrive.
Ha un contatto più appropriato per casa mia, dice.
Mi contatteranno nel pomeriggio, dice.
Ok, grazie.
Gentile l'agente, penso.
Ha detto nel pomeriggio.
Passa un giorno.
Due.
Tre.
Sì, ma quale pomeriggio?

Quarto passo.
Quello che farò sabato: entrare nella prima agenzia che trovo e convincere un agente a firmare la delega per vendermi casa.
Quasi un paradosso.

Va bene non trovare nessun acquirente che sia interessato.
Ma neanche un'agenzia immobiliare mi sembra frustrante.

venerdì 21 ottobre 2011

Fatti una domanda.

Ci nascondiamo.
Non bussiamo alle porte.
Chiudiamo i dubbi nei cassetti.
Indossiamo argomenti vuoti.
Restiamo nell'ombra.
Rimandiamo appuntamenti.
Lasciamo vuote le nostre agende.
Mettiamo a fuoco solo gli angoli.
Ci perdiamo dietro a storie che non ci appartengono.
E non scriviamo la nostra.

Sarà una semplice domanda a spazzare via le nostre difese.
Non importa quale.
Ha molte forme e più sembianze ancora.
Anche se ognuno sa quale deve porsi.
E quando arriva, sottile e leggera,
ha la forza di un soffio che ti sveglia dalla realtà.

Il futuro non sta nelle nostre risposte,
ma nelle domande che ci poniamo.

giovedì 20 ottobre 2011

Recorded memories.


Singing when you're winning è il terzo cd di Robbie Williams.
Forse quello di più successo.
Ma Singing when you're winning è anche l'album dei miei ricordi irlandesi.
Non c'è una canzone che non mi catapulti a Dublino,
dove ormai 10 anni fa feci una mini vacanza studio.
Ogni giorno, durante il tragitto in pullman, avevo un appuntamento fisso con il mio walkman e la cassettina di Robbie per abituare l'orecchio all'inglese.
(pazzesco come cambiano i tempi: non mi veniva più la parola "walkman")
E così si è verificato un imprinting.
Singing when you're winning è l'Irlanda.
Canzoni come Supreme, Kids, Rock Dj e Let love be your energy non fanno altro che riportarmi in quell'atmosfera d'attesa post laurea, in compagnia di gente dalle aspettative più alte di un watusso.

Da un lato rimpiango quelle sensazioni.
All'epoca ero un padovano ferito dall'amore, ma forte di un futuro speranzoso.
Dall'altro mi piace recuperarle una ad una.
Per ricordare lo spirito che mi spingeva a non fermarmi.

mercoledì 19 ottobre 2011

Autumn in Milan.

Oggi l'autunno ha aperto le porte ai miei occhi.
E' arrivata la stagione del naso arrossato.
Del Ferrero Roche al supermercato.
Della pioggia mattutina sul parabrezza del motorino.
Del "quando si può accendere il riscaldamento?".
Della lana che sferra l'attacco al cotone.
Del cosa fare al ponte.
Del sole che stacca la spina.
Del "metto la bici nel box".
Dell'allarme smog.
Delle prime aspettative settembrine che decadono.
Delle foglie che neanche cadono più.
Dei piedi freddi sotto le coperte.
Del "dove ho messo l'ombrello?"
Dell'orizzonte vestito di grigio.
Delle spremute d'arancia.
Del piumone che ammorbidisce i pensieri.
Della pelle arrossata dal calore della doccia.
Delle caldarroste che ogni anno costano di più.
Del "guarda un po' cosa danno al cinema?"
Del pollice verde che diventa pollice verso.
Dei curriculum inviati a caso.
Dell'entrare in ufficio col buio.
Dell'uscire dall'ufficio col buio.
Delle tazze fumanti.
Delle serie tv che segui tu o ti inseguono loro.
Delle All Star che lasciano il passo alle Clarks.
Dei pomeriggi trascorsi alla Feltrinelli.
Delle 24 ore che durano la metà.

Di tutto quello che vivremo in attesa di un precario omone barbuto,
chiamato Babbo.

martedì 18 ottobre 2011

Frase sentita di sfuggita (2).

"Dipende tutti da noi."

Ultimamente il mio orecchio si sofferma su alcune mini-perle.
A domani per la prossima, se ci sarà.

lunedì 17 ottobre 2011

Frase sentita di sfuggita.

"Ognuno di loro fa la parte loro."

Ironico fraintendimento del soggetto.

Lo spot che avrei voluto fare.


Lo trovo bellissimo.
Principalmente per un motivo: sembra un super corto di Brian De Palma.
C'è tutto di lui.
La hall dell'albergo molto simile alla stazione de Gli intoccabili.
Come anche il cigolare delle ruote e la fantasia del pavimento.
Il rallenty.
La ripetizione dell'immagine.
Se Kasia Smutinik indossasse una parrucca bionda sarebbe palese.
Anche la musica sembra estratta da un suo film.

L'unica pecca?
Nella versione italiana c'è la musica finale di Breil che non centra nulla con il resto dello spot.
Ma è il cliente che paga.

mercoledì 12 ottobre 2011

Chanel.

Milano puzza.
Si sa.
Alcune giornate di più, altre meno.
Ma lo senti proprio.
E' un odore indefinibile.
Un misto smogcatramepolverevecchiumenebbiapiccionimarcioumidoacqua
che annusi tutto di un fiato.
Ti abitui.

Ma ieri sera l'aria ha raggiunto il colmo.
Per 10 minuti una puzza di Parmigiano Reggiano inseguiva le mie narici in motorino.

martedì 11 ottobre 2011

Lo strano caso del Dottor Mosquito e Mister Vape.

Alle soglie dell'autunno climatico,
una zanzara ha provato a insidiare la mia vita notturna.
Se ha resistito fin qui, sarà stoica.
Una forza della natura.
Un Braveheart volante.
Un Braccio di ferro dal pungiglione di acciaio.
Avrà studiato le tattiche militari di Napoleone per aggirare le mie manate.
Chissà di quale i.q. sarà dotata.
Sarà il frutto di un esperimento scientifico.
La primogenita di una nuova razza.
Un esercito di Mosquitoman.
Un'evoluzione della specie.
Un'iradiddio.
Davide contro Golia.
Davide contro Robocop.
Presto saremo invasi dal loro ronzio.
Invasion U.S.A.
Chiamate Chuck Norris.
Altro che pianete delle scimmie.
Sarà un pianeta di becconi.
Gigantesche racchette da tennis elettriche ci scotteranno le chiappe.
Faremo docce di ammoniaca.
Si salvi chi può.
God save my family.
Help, i need somebody.
SOS TATA.

Poi, c'è un poi.
Con la velocità di un bradipo addormentato che sorseggia una camomilla fumante, uccido la sopravvissuta in un colpo solo.
Ho salvato la terra.
E in un borioso sospiro ritrovo la mia superiorità umana.
No, non sono un genio io.
Era infinitamente stupida lei.

lunedì 10 ottobre 2011

Oggi.

Vorrei essere telecomandato da qualcuno lassù.
Che mi dicesse cosa fare,
guardare,
mangiare,
leggere,
provare.

Che mi ricaricasse ogni tanto con pile sprizzanti di energia.
Che mi spegnesse la notte.
E che mi lanciasse contro il muro per giocare,
come ci si lancia verso il futuro.

Evergreen.

Oggi è una di quelle giornate in cui il giardino del tuo vicino non è semplicemente più verde.
E' una foresta.

Forse devo cambiare fertilizzante.

giovedì 6 ottobre 2011

La battuta del giorno (2).

La mia idiozia creativa di questi giorni non ha fine.
Oggi la battutona mi è venuta in stile Maccio Capotonda:
"Patty Pravo e amicizia lunga."

mercoledì 5 ottobre 2011

La battuta del giorno.

Ultimamente,
ho una vena creativa alla Zelig.

Questa è di ieri:
"Alle prime 10 telefonate,
in regalo l'autografo dell'uomo invisibile: introvabile!
"

giovedì 29 settembre 2011

Amore, mio.

Fra un semplice respiro, vestito da attesa.
Prima di sfogliare l'ultima pagina di un libro.
Dietro una mano che ci nasconde dalle paure.

E' lì che aspetto la tua vita sulla mia.

martedì 27 settembre 2011

Spogliato-io.



Puoi andare in palestra quando vuoi.
Nei giorni più desolati.
Il venerdì alle 22.
La domenica alle 8.
Un qualsiasi giorno di festa.
Ma nello spogliatoio troverai sempre quell0 che ha preso l'armadietto vicino
al tuo, occupando tutto lo spazio circostante con i suoi asciugamani.

Ormai è statistica.
Quasi una formula.
Praticamente scienza.

lunedì 26 settembre 2011

Addio Sergio Bonelli.

Ho conosciuto per caso Nick Raider.
Mi hanno presentato Dylan, ma nel tempo mi ha deluso.
Mi sono affezionato a Nathan.
Amo da sempre Julia.
Qualche volta sono uscito con Martin.
Ho corteggiato, ma poi tradito Dampyr.
Ho trascorso serate fantastiche con Napoleone.
Ho odiato Brandon.

Sono tante le nuvole parlanti che hanno costellato le mie serate.
Grazie Sergio.

venerdì 23 settembre 2011

Ma parla come mangi.

Uomo: "Dobbiamo fare un kick off meeting."
...
...
...

Ma è così difficile parlare in italiano?

mercoledì 21 settembre 2011

Uno strano elemento.

Più del marmo.
Più dell'olio.
Più delle ciabatte.
Più di un tackle.
Più del bowling.
Più della ceretta.
Più di uno specchio.
Più dell'aria.

Tutto scivola su di me.
Tutto mi scivola, oltre.

lunedì 19 settembre 2011

9 Dicembre 2011.

Jova ritorna al Forum.

Grazie a Dio, ho un matrimonio.
Altrimenti non avrei resistito al suo quarto concerto in 7 mesi.

Considerazioni sulla Roma.

Si può dire tutto.
Ma giocare a S.Siro schierando solo 2 difensori, posizionando Taddei e Perrotta come terzini e tenendo sempre in campo 3 punte offre motivi di grande orgoglio.

Certo, segnare non se ne parla.
Ma è già qualcosa così.

giovedì 15 settembre 2011

mercoledì 14 settembre 2011

Tripletta.

Venerdì vedrò il concerto di Jova.
La terza volta durante la stessa tournée.

Lo so, esagero.
Però non avevo scelta.
Voglio dire, la prima volta a Milano era obbligatoria.
La seconda nella mia città nativa, con i miei amici e per di più gratis.
E la terza?
Mi vuoi togliere la soddisfazione di vederlo all'arena di Verona?
Sono stato praticamente costretto.

Certo, spero cambi qualcosa perché la sorpresa sarà veramente poco sorprendente.

venerdì 9 settembre 2011

Dubbio.

Chissà a Milano quanta vita, dici.

Certo, però se fuggi dai Navigli perché c'è casino.
Se non vai al Salone del Mobile perché c'è troppa gente.
Se scappi in motorino dalla Vogue fashion's night.

Beh, forse la tua Milano da bere ha la gola secca.

martedì 6 settembre 2011

Ho visto un uomo nel week end.
Di lati nascosti si vestiva.
Le sue sfumature sorridevano agli occhi.
Leggero nell'animo.
Spensierato nelle azioni.
Aveva il coraggio di essere allegro.

Se vi dicessi che ero io, mi credereste?

venerdì 2 settembre 2011

La manovra, incerta.

Più iva.
Pensioni da non toccare.
Tagli ai ministeri.
Province eliminate sotto i 300.000 abitanti.
Contributo di solidarietà.

No.

Iva no.
Donne in pensione più tardi.
Tagli alle risorse locali.
Province salve.
Contributo di solidarietà? E chi lo vuole.

Ok.
No.

Più iva, solo sui prodotti di lusso.
Pensioni salve. Al massimo non riconosciamo gli anni di laurea.
Meno tagli alle risorse locali, ma accorpiamo i comuni.

No, no.

Niente iva.
Niente pensioni.
Niente contributo di solidarietà.
Niente di niente.

Così va bene.
A domani, per una nuova manovra finanziaria.

Il tempismo.

Gli ultimi giorni di vacanza li ho trascorsi a girare per Milano.
Quella che dovrebbe essere la mia città,
in realtà è poco conosciuta dai miei ricordi.
Così mi ha stimolato l'idea di visitare qualche museo che durante
l'anno scolastico-lavorativo difficilmente frequento.
Ottimo il museo del Novecento.
Poco interessante quello della Scienza.
Almeno per chi è senza prole.

All'appello mancava la casa del Manzoni.
Ho un'innaturale passione per le case dei grandi personaggi.
Peccato che i musei italiani abbiano una naturale passione per fregarsene.
Chiudere il museo in alta stagione è veramente un paradosso.





lunedì 29 agosto 2011

Dalla vacanza al come stai.

Fateci caso.
Può capitare di tutto.
Perdere l'aereo.
Perdere la valigia.
Ammalarsi.
Essere fregati dall'agenzia.
Essere derubati.
Rimanere deluso dal posto.
Avere il meteo contro.
Tornare con la storia in crisi.
Ma non c'è nessuno che non dica di aver trascorso una bella vacanza.

E' una forma di cortesia con se stessi.
E' una selezione all'entrata dei propri ricordi.
E' il "bene, grazie" che scatta in automatico a chi ti chiede come stai.


venerdì 26 agosto 2011

Discorsi inutili.

Le vacanze passate.
Non pensavo di trovare spiagge così deliziose a un'ora di aereo da Milano.
Da riprovare fuori stagione.
Anche se il vero relax (altrimenti detta noia) si trova solo a Duna Verde.
Il mio mare nativo.

Il ritorno a casa.
Ancora lavori in casa.
Ancora voglia di cambiare qualcosa.
O almeno di mettere dei puntini sulle i.
E nel dubbio, anche sulle l.

I buoni propositi.
Fare un corso di inglese.
Fare pilates seriamente.
Andare a Berlino entro l'anno e vedere Amsterdam sotto la neve.

venerdì 29 luglio 2011

Libera tutti.

Il pensiero riposa.
La tastiera fa la siesta.
Le font vanno in letargo.

Lo standby-man parte per le vacanze.
Addio e arrivederci.

giovedì 28 luglio 2011

Peggio di un serial killer.

Mai risvegliare vecchi sensi di colpa.
Sono vendicativi.
Sono pericolosi.

E soprattutto non lasciano tracce.

mercoledì 27 luglio 2011

Un'estate al mare.

Forse perché le isole greche erano tutte full.
Forse perché Capo verde mi avrebbe fatto andare in rosso.
O semplicemente perché a fine luglio era l'unico posto disponibile.
Quest'anno la protagonista delle mie vacanze sarà Minorca.
L'isola che ti isola.
L'isola lì, sola.

Ps: quando avrò mille euro da buttare, giuro che andrò a Eurodisneyland.

Ps2: Certo, certo. Lo dico da 15 anni.

martedì 26 luglio 2011

Tour de force.

Il 10 Maggio a Milano.
Il 2 Luglio a Padova.
Il 16 Settembre a Verona.
Vi sembra troppo vedere il concerto di Jova 3 volte in 4 mesi?

A me, no.

giovedì 21 luglio 2011

Uber Alles?

Questa è la storia di Riccardo Klement.
Per 12 anni fu protagonista di una continua ascesa sociale.
Si distinse nel lavoro.
Ottenne riconoscimenti.
Diventò una delle personalità più importanti del proprio paese.

Poi invertì la rotta.
E visse 17 anni di lenta discesa agli inferi.

Fece la guardia forestale.
L'allevatore di polli.
Il gestore di una lavanderia.
L'allevatore di conigli.
E infine, l'operaio alla Mercedes Benz.
Prima di essere condannato a morte.

Questa è la storia di Riccardo Klement.
Meglio conosciuto come Adolf Eichmann.
Uno dei principali artefici dell'olocausto.

Ma può essere?

No, dico.
E' possibile che a fine luglio stia bevendo un tè caldo per riscaldarmi?

E poi parlano di sostenibilità.

mercoledì 20 luglio 2011

venerdì 15 luglio 2011

La certa incertezza.

Sarà l'estate, forse.
Saranno le gonne al vento.
Saranno i motorini che sfrecciano fra i sentimenti.
Sarà che a 40 anni ci sentiamo ventenni.
Sarà che non conosciamo il significato della parola "sacrificio".
Sarà che pensiamo di avere il seme dell'immortalità.
Sarà che un sms fa danni quanto un bacio.
Sarà che un drink fa più danni di un bacio.
Sarà che aspettiamo di vedere negli altri i nostri desideri.
Sarà che la cerchia dei nostri interessi rischia di soffocarci.
Sarà che la vera precarietà è quella dell'amore.

Sarà, ma intorno a me vedo storie in difficoltà.
Per fortuna, mi riscopro innamorato come il primo giorno.
Per fortuna, prima o poi, torna l'autunno.

mercoledì 13 luglio 2011

Decidetevi: o sì o no.

Che strana coincidenza pubblicitaria.
Lo stesso messaggio, ribaltato da due punti di vista differenti.
La conclusione, bene o male, è la stessa.
Il risultato, bene o male, è indifferente.





martedì 12 luglio 2011

venerdì 8 luglio 2011

Sado-machismo.

Da una parte, lui.
Divisa da rap, animo maledetto.
Dall'altra, noi 4.
Loro: 3 donne che vogliono vincere la prova costume.
Io: un uomo che non deve chiedere mai. Perché stia facendo Pilates.

Inizia l'allenamento.
Dopo 5 minuti guardo l'orologio.
Bastarde lancette che improvvisamente scioperano.
I 45 minuti più lunghi della mia vita,
dopo il secondo tempo di qualsiasi partita della Roma.

Il programma è da marines prima di partire per il Vietnam.
Addominali.
Addominali.
E per finire, addominali.
Neanche dovessi catturare Gheddafi.

Resisto.
Passo su tutto, in attesa di cedere solo alla doccia.
Anche se immagino già le prime lamentele del muscolo nascosto che il giorno dopo
mi farà causa.

Eppure, c'è una cosa che sfiora il limite del masochismo.
La musica che ci accompagna.
Va bene tutto.
Ma "this is the end" mi sembra proprio cattivo gusto.

domenica 3 luglio 2011

Energia nera.

Sono passati circa 76 minuti dal concerto di Jova.
E sono in pieno jovamento.

L'effetto è sempre lo stesso.
Ti carica come una molla esplosiva.
E' come diventare un uomo missile che viene scagliato lontano dai suoi giorni.

La chiamano adrenalina.
No, non è questo il caso.
L'adrenalina spinge gli occhi a fare orario continuato.
Questa è energia nera.
Non smuove il fisico, ma scuote l'animo.
Ti entra nella carne.
Addenta le arterie principali.
Ti libera l'inconscio perché tu possa soddisfarlo.
E' la voglia di scoprire da dove sfocia l'arcobaleno.

Quando esco dal concerto, potrei fare di tutto.
Prendere un biglietto per trasferirmi all'improvviso in Australia.
Chiedere la mano.
Licenziarmi per cambiare lavoro, città, casa, tempo.
Baciare tutte le donne che incontro.
Ballare da solo in mezzo alla strada.
Prepararmi un bagno di panna montata.
Fare la spesa al bazar della vita.
Fare un salto nel vuoto, dove il fondo non arriva mai.

E' un'energia nera.
Liberatoria, forse.
Distruttiva per molti.
Per fortuna, o purtroppo, dura l'arco di un giorno.
L'oroscopo del mattino dopo brinderà alla solita quotidianità.

mercoledì 29 giugno 2011

No, no, stante.

Il conto che non sorride.
Le vacanze con poco futuro.
La nuova bozza sull'auto.
La casa che non vendo.
La casa che non compro.
La tv che si è rotta.
Gli amici in crisi.

Nonostante tutto, mi sento allegro.

lunedì 27 giugno 2011

La domenica del villaggio.

Domenica scorsa sono andato a prendere il sole ai giardini di Porta Venezia.
Beh, strane persone li popolano.
Si potrebbe scrivere un libro.
Mi accontento di un post.

Single che fingono di leggere, mentre appollaiati come sirenette scrutano la fauna intorno.
Muscolosi nani che sfilano a prendere il gelato.
Inglesi che si ustionano come braciole.
Ragazze uscite da un burlesque ed entrate nella fantasia sbagliata.
L'attore sconosciuto dello spot Mediaset che spera di essere riconosciuto.
Una matta che parla a una zanzara inebetita, strappando l'erba.
Donne che si mettono lo smalto come se fossero dall'estetista.

E poi un meraviglioso trio, catapultato lì da qualche film dei fratelli Coen.
Tre personaggi in cerca di un senso per essere amici.
Almeno ai miei occhi.
In ordine di apparizione:
Il ciacolone: un presunto cacciatore con piercing al capezzolo e codino che parla senza fine di cacciagione. Fortissimo il discorso sui veneti che mangiano i gatti. Eh, sì. Se il tuo vicino è un veneto, non far uscire di casa il gatto.
Il ballerino: un fantastico brasiliano senza denti che balla sulle note della Pausini per non ascoltare il ciacolone.
L'intruso: un abbronzato settantenne in costume che finge di ascoltare il ciacolone, ma guarda da tutt'altra parte.

E di fianco il guardone, ovvero io, testimone di tanto teatro.
Che tranquilla domenica da paura.

venerdì 24 giugno 2011

Cercasi casa agiatamente.

Deve essersi rotto un chip nel mio cervello.
O forse pasteggio con illusioni e favole.
Perché?
Sto cercando casa ultimamente.
Beh, mi sento come Victoria Beckham, quando chiese il prezzo del Castello Sforzesco a Milano.
Evidentemente non ho ben chiaro i prezzi degli immobili.
Nonostante il mio budget ridotto, finora ho chiesto informazioni solo su dimore da set televisivi.
La richiesta più bassa che ho ricevuto al momento è stata 800.000 euro.
Non male come inizio.

Se continuo così, cercherò l'annuncio della Casa Bianca.

giovedì 23 giugno 2011

Kom 011 o Zelig 2011?

La domanda sorge spontanea, se avete visto l'ultimo tour di Vasco.
Sì, perché il rocker oggi sembra un'imitazione di se stesso.
Una parodia.
Se sul palco salisse Checco Zalone, nessuno se ne accorgerebbe.
Biascica parole a caso e devi essere davvero bravo per capirne il senso.
Ormai mi sono fatto una mini-cultura sul tema (3-4 concerti in 7 anni senza un perché).
La mia reazione è sempre la stessa.
Vedo un riflesso del passato penzolare e rimango sorpreso dalle migliaia di persone giunte fin lì per cantare al posto suo.
Poi capisco.
Lo vedo attraverso i volti inquadrati negli schermi.
Sono occhi che trasmettono felicità e partecipazione.
Ecco, penso sia quello Vasco.
Non il burattino che dopo 2 canzoni è senza fiato.
Ma vive fra quelle persone che lo inneggiano.
E che si librano in urla liberatorie.

Vasco è tutto qui ormai.
E' un rito.
E' una sigaretta fra amici.
E' il mozzicone per terra, mentre le 4 chiacchiere sono le sue canzoni.

martedì 21 giugno 2011

Yatta-delusione.


Da piccolo, Yattaman era la mia passione.
Al pari di Calendar man e appena sotto Megaloman, il top totale.
Non era il solito robot distruggi tutto.
C'era inventiva, ironia, assurdità.
E Miss Dronio.
Probabilmente la mia prima pulsione sessuale.
Capite quindi che non potevo esimermi da vedere Yattaman-il film.
Un errore.
Sia vederlo, sia la realizzazione.
Altri tempi, altri linguaggi che ne hanno stemperato l'originalità.

Se da piccoli aspettavate l'appuntamento pomeridiano con Yattaman,
cambiate canale.
I nostri ricordi meritano più rispetto.

giovedì 16 giugno 2011

To do.

Semplici consigli perché il governo non perda clamorosamente le prossime elezioni.

1) Zittire Berlusconi, istituendo "il silenziatore". Un mentalista che preveda le gaffes del premier, imbavagliandolo prima di ogni barzelletta, consiglio, opinione.

2) Ripartire dall'elettorato, istituendo le primarie con candidati credibili, giovani e rinnovatori.
Propongo di regalare soggiorni al mare per quel giorno ai vari La Russa, Alemanno, Santanchè, etc.

3) Fare le riforme che il proprio elettorato si aspetta: liberalizzazioni e fisco. Ovvero, ad popolum.

lunedì 13 giugno 2011

venerdì 10 giugno 2011

Voglio scrivere un libro.

Non un romanzo.
Non un saggio.
Non un manuale.
Non un trattato.
Ma un abbecedario di storie.

Appena sarà finito, avrete sue notizie.

mercoledì 8 giugno 2011

L'addio di Ronnie.

Se fossi mai stato un presidente di una qualsiasi squadra di calcio,
l'avrei comprato a peso d'oro.
Anche in questi ultimi anni, dove il peso appunto era protagonista più della sua velocità.
Ma è un giocatore che ho sempre amato.
Sarà la faccia da eterno bambino.
Saranno gli infortuni che ha subito.
Sarà stato il taglio assurdo dei mondiali.
Sarà comunque, anche se non sarà più un football player.

martedì 7 giugno 2011

Aggiornamenti in tempo reale.

19.38
I referendum raggiungeranno il quorum. Il risveglio improvviso anti-politica (e anti-Berlusca) porterà la gente al voto. Peccato che il sentimento collettivo rischi di far naufragare anche le norme a mio avviso positive. Per questo voterò sì al nucleare e al legittimo impedimento, ma no all'acqua.

19.39
Enrique è il nuovo allenatore della Roma. Gli ammmerighani s'immaginano una squadra sul modello del Barcellona. O rifacciamo il parco giocatori o sarà un altro flop.

19.40
Voglio vedere il concerto dei Duran Duran a Milano.

19.41
Azz... ho un impegno.

mercoledì 1 giugno 2011

Ha vinto Pisapia.

Motorini che sfrecciano, sventolando la bandiera italiana.
Discorsi di "liberazione".

Capisco tutto, ma questi festeggiamenti li trovo un po' eccessivi.

lunedì 30 maggio 2011

Ho voglia di.

Ballare.
Indossare una camicia.
Mangiare una bistecca alla milanese.
Guardare una partita della Roma.
Cantare in auto.
Stare dieci minuti sotto l'acqua calda della doccia.
Comprarmi una Mini.
Ammazzarmi di Krapfen alla crema.
Fare le analisi del sangue.
Vendere casa.
Comprare casa.
Vedere un concerto dei Duran Duran.
Fare un figlio maschio.
Andare in Giappone.
Bere un chinotto.
Andare in go-kart.
Cambiare lavoro.
Sciare.
Bere un tè verde.
Pescare in un laghetto.
Guardarmi da fuori.
Guardarmi dentro.
Coltivare fragole.
Farmi un toast.
Collezionare figurine.
Uscire con Martina Stella.
Leggere il prossimo libro di B.E.Ellis.
Scrivere un libro di poesie.
Entrare in politica.
Uscirne subito.
Registrare la mia voce.
Imparare il siciliano.
Noleggiare un risciò.
Dormire in spiaggia.
Fare il cammino di Santiago.
Addormentarmi vicino ad un ruscello.
Inventarmi un ortaggio.
Spedire una cartolina.

Per oggi, mi basta così.

venerdì 27 maggio 2011

Giornata no.

Ieri sera ho visto "Una notte da leoni 2" al cinema.
Uguale al primo, anche se comunque carino.
Si passa un'ora e mezza spensierata.
E' quello che succede dopo a preoccupare.
Sono gli effetti collaterali a stranire.
Da quando sono uscito dalla sala,
ho una malinconia dentro che non mi abbandona.
Speriamo che il week-end riequilibri l'umore.

Mi sento come Madame Bovary.

giovedì 26 maggio 2011

Chi votare?

Moratti.
Pisapia?
Sì, Pisapia.
No, Moratti.
Moratti?
O Pisapia?

Da qui all'ultimo secondo prima di tracciare la X,
sarà un terno a lotto.

Se dovessi affidarmi al mio credo politico, voterei la Moratti.
Se volessi seguire la mia voglia di rinnovamento, dovrei dire Pisapia.
Il fatto è che nessuno dei due mi convince fino in fondo.
E non ne faccio un discorso di rom, zingari, moschee. Anzi.
Che fare?
Aspettare un errore da parte di uno dei due.
Automaticamente darò il voto all'altro.

Anche se vorrei tanto premiare la Moratti.
La storia dei finti operai che vanno in giro per Milano
a dire dove sorgerà la nuova moschea, è geniale.

Stranezze del mercoledì.

Di base, musica d'atmosfera.
Suoni dalla natura.
Un po' di pop.
Forse una volta Moby.

Mai però avevo seguito una lezione di Pilates
con i Metallica di sottofondo.

martedì 24 maggio 2011

Estratto di un discorso realmente avvenuto.

"Perché siamo una pitch.
Si deve creare una chemistry fra noi.
Solo così potremo individuare delle challenges.
Risolvere l'issue.
E avere una big idea.
Altrimenti, no way."

E poi dicono che non sappiamo l'italiano.

venerdì 20 maggio 2011

Post che sostituisce il precedente.

Da oggi sono il tuo sostituto ufficiale.
Hai un impegno noioso che non puoi saltare?
Vado io.
Senza impegno, farò le tue veci.
Basta che mi dici come comportami.
Devi fare la spesa, ma non hai tempo?
Dammi la lista e ti farò anche risparmiare.
La tua auto è dal meccanico?
Ti porto io in giro.
Stasera vuoi andare al cinema?
Sarò babbo per una serata.

Venite gente.
Esponete i vostri desiderata.
Sono qui per massimizzare il vostro tempo.

Non preoccupatevi.
Tanto anch'io sono il sostituto di me stesso.

giovedì 19 maggio 2011

Ho cercato di resisterle.

L'anno scorso ero ad un passo dallo spendere 98€ per il suo concerto.
Ma ho tenuto botta.
Credevo che la tensione passasse col trascorrere del tempo.
Il classico fenomeno pop che lascia il vuoto dopo qualche mese.
Invece la Germanotta continua a piacermi.
E anche i nuovi singoli mi fanno muovere la gambetta.

Chiedo venia al Dio della musica.

mercoledì 18 maggio 2011

La legge universale del calcio.

Sabato pomeriggio ho accompagnato i miei nipotini al torneo di calcio.
A parte bruciarmi sotto il sole, ho scoperto un mondo.

Uno dice: cosa ti aspetti da una squadra di bambini di 10 anni?
Ebbene, tutto.

Il torneo prevedeva 4 squadre.
A parte quella scanzonata dei miei nipotini, il Rubano Calcio è già un piccolo Barcellona.
Divisa impeccabile per tutti i bambini.
Mister in calzoncini più polo con gli stessi colori della squadra.

Magari è solo immagine.
No, il professionismo si vedeva fin dal riscaldamento.
Non una banale corsetta.
Non un primordiale torello.
Ma due tocchi e palla al più vicino sotto il pressing del compagno.

Magari è solo fuffa.
Inizia il torneo.
Il mister, invidioso di Mou, recupera la sua cartellina che terrà in mano per tutto il torneo.
(cosa avrà da scrivere su quei fogli?)
La squadra fa cerchio e urla: 1,2,3... Rubano Olè!
Noto altri due particolari.
Il Barcellona dei piccoli è l'unico team con due portieri a disposizione.
Ed è l'unica ad avere un capitano che gioca con la fascia.

Magari non sanno giocare a calcio.
No, vedo schemi che neanche la Roma sa proporre quest'anno.
Terzini che corrono fino alla linea di fondo e crossano.
Squadra corta che fa il fuorigioco, anche se si gioca senza fuorigioco.
Tocchi di prima.
Sovrapposizioni.
Scivolate.
Con due campioncini a muovere le fila.
Il capitano (numero 1o, ovvio) e il Balotelli della situazione, fortissimo in fascia.

Alla loro età già rispettano tutti i canoni del calcio.
Anche l'andamento del torneo lo dimostra.
Il Rubano stravince la prima partita.
Stravince la seconda.
Ma viene bloccato sullo zero a zero dall'altra finalista che gioca arroccata in difesa.
Anche qui, lotteria dei rigori.
E succede quello che la legge universale del calcio stabilisce.
Il Barcellona dei piccoli perde per colpa del fuoriclasse Balotelli che sbaglia il rigore decisivo.

Cosa ci insegna tutto questo?
Che il calcio è il gioco più semplice del mondo.
E per vincere, bisogna essere trapattoniani.

mercoledì 11 maggio 2011

Post sbronza concerto.

Il giorno dopo il concerto di Jova
è il giorno prima di un'emozione a catena.
Ogni volta, la reazione è contrastante.
Una botta di energia che ti spegne.

E appena rimetti piede sulla terra, hai voglia di saltare oltre il muro.


Quando assisti a così tanta carica,

ti domandi perché non ti appartenga.

E ti viene voglia di cambiare tutto della tua vita.


La cura è semplice, se di cura si tratta.

Lasciar addormentare il tempo

e tornare al sonno dei timorosi.


martedì 10 maggio 2011

Consiglio.

Con l'arrivo della primavera,
le donne si mettono in testa di bruciare i grassi.

Iniziate da Giuliano Ferrara.

venerdì 6 maggio 2011

Sono diventato vecchio.

Lo capisco da pochi semplici segnali (in ordine di importanza):
1) Ho il colesterolo alto.
2) Perdo la pazienza dopo 1 minuto di traffico.
3) Guardo Porta a Porta la sera.

4) Oggi sono passato accanto ad un corteo di studenti e ho pensato:
"Ma tornate a scuola."

mercoledì 4 maggio 2011

I miracoli della scienza.

Nella mia palestra c'è una stravagante pubblicità che presenta i nuovi solarium.
Alla lettura, Pozzetto direbbe: "Eh, la Madonna!"
A parte i primi due punti funambolici sui vantaggi estetici,
non mi aspettavo tanto successo anche nel ramo della medicina interna.
Posso immaginare un'azione contro l'osteoporosi.
Ma trovo eccessivo che riduca anche il colesterolo e migliori il sistema immunitario.

Sono proprio cambiati i tempi.
Una volta da vecchio ti mandavano alle terme.
Adesso ti ammazzano di lampade.

martedì 26 aprile 2011

L'uovo di Pasqua.

Dialoghi in palestra.

Lui: Eh, ho permutato la mia Jaguar.
L'altro: Ah!
Io: (Ah.)
Lui: Con una spider.
L'altro: Bello.
Io: (Ma dove vai con la spider...)
Lui: Così per un due anni faccio il giovane.
L'altro: Ma sì, un piccolo vizio. Giusto concederselo.
Io: (Giusto. Chi non si concede una spider di questi tempi?)
Lui: E poi con queste auto non sbagli mai... sono d'epoca e le tieni sempre.
L'altro: Direi. Ciao, vado.
Io: (Vado anch'io. Devo permutare il mio cinquantino con un Califfone d'epoca.)

giovedì 21 aprile 2011

Che tempistica.

Ho la passione di visitare la casa natale dei letterati italiani.
Mi piace immaginarli nella loro quotidianità.
Visto che la Pasqua mi vedrà a Firenze,
mi sono subito informato sulla casa di Dante.

Ovviamente è chiusa per ristrutturazione.

martedì 19 aprile 2011

Exit Poll. Ovvero, fuori i miei polli.

Fra meno di un mese ci saranno le elezioni comunali a Milano.
Per la prima volta in 17 anni di voto sono in difficoltà.
Partendo dal presupposto che non mi asterrò,
dove tracciare il segno fatidico?

Non per la Moratti (centro-destra).
Come spiegato nel post del 2 Aprile, mi ha deluso sull'argomento Ecopass.

Non per Pisapia (centro-sinistra).
Primo perché uno di 61 anni non può scrivere "il vento cambia davvero" sulle proprie affissioni.
Secondo perché non voto un sindaco appoggiato da Rifondazione comunisti italiani.

Non per Palmeri (terzo polo).
Mi piace la sua età: 37 anni. Non mi piace chi lo appoggia.
Una fazione recente, senza provata uniformità al suo interno. Per ora FLI sembra un partito hotel, dove fermarsi qualche notte prima di tornare nel PDL. Inoltre, immaginando un ballottaggio Moratti-Pisapia, non voglio dare un potere decisivo ad uno che avrà al massimo il 7-8% dei voti.

Non per la cozzaglia dei rimanenti 10 candidati.
Numero destinato a calare visto la ricusazione di alcune liste.

Cosa rimane?
Il voto di protesta.
Anche se non mi piace.
E' aleatorio. E' doping amministrativo.
Però è l'unico esercizio politico che mi rimane.

Voterò Mattia Calise del movimento di Grillo.
Un ventenne.
Una faccia talmente nuova, da essere ancora nelle fasce della politica.

Almeno abbiamo lo stesso nome.
Basta questo per farmi sentire più rappresentato.

giovedì 14 aprile 2011

Non me la levo dalla testa.



Non saprei dirvi il perché.
Ma non riesco a togliermi dalla testa queste parole:
"Mah... se ci sono du 'amere e du bagni."

Parole che mi escono inarrestabili quando vivo una situazione incerta.
Neanche fossero una citazione di Dante.

Questo post ha un'unica esigenza:
non farmi passare per pazzo la prossima volta che mi sentirete decantarla.

Pensiero poco stupendo (4).

Sara: E quell'account vi piace?
Francesco: Quale?
Sara: Quella seduta lì...
Io: A me piace.
Sara: Piace a molti uomini... dicono perché ha la faccia da porca.
Helga (rivolgendosi a me): Eh, ma tu sicuramente non hai visto quel lato.

Niente da fare.
Per l'ennesima volta i miei ferormoni trasmettono solo trottolini amorosi.
Non mi resta che prendere i voti.
Visto i tempi, magari mi daranno un'immagine più maliziosa.

mercoledì 13 aprile 2011

Non mi piacciono i tassisti.

Da Luglio arriveranno nuovi rincari per i taxi a Milano.
Per ottenerli, l'accordo con la Regione prevedeva il rispetto di 4 parametri:
conoscenza di una lingua straniera (ok per il 50,1% dei conducenti);
un parco auto ecologico (60,4% dei veicoli);
presenza del bancomat in auto (nel 44,7% dei casi).

Per una città dalle pretese internazionali, le percentuali sono buone.
Certo, non ottime.
Ma è il quarto parametro a far parlare:
garantire il servizio per 250 giorni all'anno.
Meno di un tassista su due l'ha rispettato.

E' come se il tuo capo ti chiedesse: "Domani mi servi in azienda."
E tu gli rispondessi: "Eh, no... domani è giornata shopping."
Per farlo reagire, tutto irato, con un: "Ah, sì? Allora ti do l'aumento."

martedì 12 aprile 2011

La casa a Milano.

Agente immobiliare: "Buongiorno signor Peghin, sono dell'agenzia immobiliare."
Io: "Ah, buongiorno."
Agente immobiliare: "Aveva chiesto informazioni sulle residenze in via D'Adda?"
Io: "Sì, esatto..."
Agente immobiliare: "In particolare, a quale casa era interessato?"
Io: "Mah... ho visto una vostra brochure e volevo avere qualche notizia in più."
Agente immobiliare: "Guardi, se vuole le posso parlare della soluzione più piccola."
Io: "Mi dica..."
Agente immobiliare: "Sono 220 mq disposti in più piani."
Io: "Uhm, il prezzo parte da...?"
Agente immobiliare: "Al piano terra ci sono salotto e cucina... al primo piano le camere da letto."
Io: "Sa già dirmi il prezzo?"
Agente immobiliare: "Più il terrazzino e la taverna."
Io: "Il prezzo?"
Agente immobiliare: "Il prezzo dice? Sono un milione di euro."
Io: "..."
Agente immobiliare: "Sì..."
Io: "..."
Agente immobiliare: "Più 90 mila euro alla firma."
Io: "Ah, ecco."
Agente immobiliare: "Forse cerca una soluzione più piccola."
Io: "Quanto costa l'ingresso?"


Ps: mio fratello ha speso circa la metà della metà per la stessa casa a Padova.

venerdì 8 aprile 2011

La freddura del venerdì.

Durante Radio Londra,
Giuliano Ferrara critica di continuo la guerra in Libia.

La Nato dovrebbe sostenere solo gli attacchi di fame.

martedì 5 aprile 2011

Avanti si torna.

Ho sempre affrontato i miei problemi,
cercando di fare un muro intorno a me.
Non per isolarmi, ma per non farmi toccare dalla loro entità.
Alla fine, il modo migliore era evitare il discorso.
Non pensarci.
Mandare giù il boccone.
Se non ci pensi, non esiste.
Passivamente, certo.
Con inevitabili cadute momentanee.
Mi sono chiuso nella mia camera iperbarica.
Un respiro, due.
Musica a palla nelle orecchie e il corto circuito saltava.
Era un cacciare fuori i sacchetti di rifiuti di vita.
Ma alla fine cosa resta in mano?
L'età conta i suoi passi.
La bomba, prima o poi, esplode.

Devo sforzarmi di forzare il mio carattere.
Castrarlo.
Violentarlo.
Aprire uno squarcio in lui.
Irradiarlo di energia.
E sorridere a tutto.
Intanto riparto con un obiettivo semplice semplice.
Da qui a Settembre deve cambiare tutto.
Nel lavoro.
Nell'amore.

Sono al punto di non ritorno.

sabato 2 aprile 2011

La coscienza civile.

Il 12 e il 13 Giugno voteremo i referendum
sull'acqua pubblica, sul nucleare e sul legittimo impedimento.
Noi milanesi (ops... residenti a milano, io mi sentirò sempre padovano),
ce ne meritiamo almeno altri 5, tutti di tematica ambientale.
Tra questi spicca l'allargamento di Ecopass.
Perché ci meritiamo tanto spreco di carta non riciclata da siglare con penne consunte?
Probabilmente perché i nostri governanti sono diventati esponenti del partito della non decisione.
Lo dico subito: ho un diesel euro 3.
Con l'allargamento di Ecopass dovrei pagare appena inserisco la chiave nel cruscotto.
Certo, mi salva il motorino e non ho un figlio da scorazzare a scuola o in piscina.
Ma sono e sarei comunque favorevole.
Votai la Moratti proprio per Ecopass.
Mi sembrava la prima seria iniziativa contro l'inquinamento milanese.
Ma si sapeva (l'esempio londinese era una prova) che avrebbe perso negli anni la sua efficacia, necessitando di un allargamento delle zone limitate o di un inasprimento dei biglietti.
Eppure, nulla.
Si è lasciata cadere la sua funzionalità piano piano.
Non decidendo.
Non agendo.
Cosa ci stanno a fare in giunta, mi verrebbe da chiedere.
D'altra parte, se voto è perché voglio essere governato.
Voglio che una persona più competente di me decida per il bene mio e della città.
Ascoltando tutti, senza ascoltare nessuno.
Nell'interesse generale, nel disinteresse di poche fazioni.
Il motto dovrebbe essere: è giusto così, deve essere fatto così.
(si potrebbe discutere per anni su cosa sia giusto, ma non è questo il punto).
Non puoi lasciare alla coscienza civile la decisione.
Perché?
E' dal 1995 che un referendum non raggiunge il quorum.
Sono fallite le ultime 6 chiamate alle armi del popolino con la matita in mano.
Vi pare che il 13 giugno i milanesi correranno in massa per votare a favore dell'allargamento di Ecopass che limiterà di molto i loro spostamenti in auto?
Il popolo, nella sua maggioranza, pensa solo a se stesso.
Non si domanda cosa sia giusto, bensì cosa gli convenga.
E' autoreferenziale. E' una casta che guarda ai suoi beni.
Altrimenti ci governeremmo da soli, no?
A questo serve il governo.
Ad agire su questioni che toccano le nostre sorti,
perché noi stessi non avremmo l'onestà intellettuale per decidere.
A questo serve un sindaco.
A fare pollice su e pollice verso.
Contro tutti se necessario, ma per il bene di tutti.

La Moratti ha perso il mio voto alle prossime comunali.
Lo ha perso, quando ha deciso di non decidere.

Qualcuno mi spieghi il perché.

Il mio guardaroba avrebbe bisogno di qualche indumento nuovo.
Diciamo un paio di jeans.
Qualche t-shirt meno fantasiosa.
Forse una camicia.
Almeno due paia di scarpe.
E rivedere un attimo il reparto polo.
Eppure, chissà perché, ogni volta che entro in un negozio,
esco sempre solo con un berrettino nuovo.

Sì, anche oggi che le temperature sono quasi estive.

venerdì 1 aprile 2011

La freddura (amara) del venerdì.

Con Gheddafi siamo alle battute finali.
Peccato che nessuna faccia ridere.

Il primo post virale al mondo.

E' mio.
Ne sono orgoglioso.
Questo è il primo post virale dell'umanità.
Perché scritto da un blogger influenzato.

Povero lettore inconsapevole, mi dispiace.
Entro 48 ore sarai sdraiato su un letto a riempire di viscosità i tuoi fazzoletti al mentolo.

Etciù!

mercoledì 23 marzo 2011

martedì 22 marzo 2011

Vengo dal nord est.

Alle soglie della proclamazione di Vittorio Emanuele 2°,
l'Italia-non-ancora-Italia gioiva lo stesso.
E protestava a suo modo contro i dominatori.
I commercianti di Padova e Venezia non aprirono bottega.
Le bandiere con lo stemma dei Savoia sventolarono in più città.
Ma il gesto più simbolico fu un altro.

Per evitare qualsiasi festeggiamento,
gli Asburgo mandarono un reggimento a Udine.
E furono molto chiari sulla loro intransigenza.
Gli udinesi reagirono in un modo insolito,
ma significativo dell'animo del nord est.
Alle 16 del pomeriggio del 14 marzo 1861 tutto si fermò.
Lasciando la città in un silenzio assordante.
Un flash mob avveniristico che promosse lo spirito italiano.

Sicuramente, una dimostrazione di forza più lacerante di tanti proiettili.

lunedì 21 marzo 2011

Back.


Avere 2 fratelli più grandi di quasi dieci anni serve ad affacciarsi prima al mondo della musica.
Quando i miei compagni delle elementari cantavano i puffi,
io mi sorbivo Prince, i Talk Talk, gli Eagles e i Dire Straits.
Dovevo reagire con qualcosa di mio.
E sono diventato un duraniano.
Ricordo ancora l'emozione del mio primissimo 45 giri: "the reflex".
Li ho seguiti durante tutta l'infanzia fino alle porte dell'adolescenza.
Poi sono subentrati altri amori, ma il filo invisibile mi ha sempre legato a loro.
Sono imprinting che non ti mollano più.

Sentire il loro nuovo singolo con le sonorità di un tempo è un vero piacere.

Ps: tra l'altro mio fratello Massimiliano è sempre stato uguale a Simon Le Bon.

Ps2: penso di essere stato uno dei pochi ad aver visto "Sposerò Simon Le Bon".

martedì 15 marzo 2011

Dose di cinema.

Negli ultimi due giorni ho cercato di recuperare un po' di film interessanti.
Esiti alquanto deludenti.

Adele e l'enigma del faraone.
Da Besson mi aspetto di più.
Buona regia, buoni effetti, personaggi interessanti.
Peccato che manchi la storia (come in molti film tratti dai fumetti).

Buried.
Promettere una sola unità di tempo e luogo è motivo di grande curiosità. Qui abbiamo 90 minuti con un uomo chiuso in un bara. Wow!
Peccato che l'interesse cali inevitabilmente con il passare dei minuti.
Forse il grande schermo mi avrebbe trasmesso più enfasi rispetto ad un 37 pollici. Da bocciare il finale al limite del ridicolo (dovrebbe essere drammatico).

The social network.
Oh, finalmente.
Ritmo e storia che ti conducono alla fine con una grandissima voglia di vedere su youtube qualche filmato su Mark Zuckerberg.

Il grinta.
Il peggior film dei fratelli Coen. Senza Jeff Bridges sarebbe quasi inutile.

lunedì 14 marzo 2011

Tristezza laziale.

Dopo la sconfitta del derby, Lotito ha incaricato il proprio legale di accertare in che modo Muslera sia stato disturbato dal laser in occasione dei gol. La Lazio punta alla ripetizione della partita.

L'azione legale già si commenta da sola.
Poveretti.


giovedì 10 marzo 2011

Non mi piace...

... essere chiamato per cognome.
Non che Peghin sia brutto.
Neppure bello, per carità.
Però identifica quasi subito le mie origini.
Per il resto, la formalità è dietro l'angolo.
Pronunciarlo, crea immediatamente un distacco.
Una distanza.
Un muro che mi fa sentire straniero.
Un filtro che non lascia passare le amicizie.
Capisco fossi a scuola.
Fossi in caserma.
O davanti a S.Pietro...

martedì 8 marzo 2011

L'amore.

Le cortesie raccontate.
Le molteplici attese.
I pensieri espressi su un foglio scritto da un bacio.

Mi manca battagliare per l'effige venerea.

giovedì 3 marzo 2011

Il termine ultimo.

Siamo troiette con una nuda voglia di gozzovigliare.
Posticipiamo i nostri piani come fossero aperitivi.
Ci misuriamo dai pettorali.
Ci confrontiamo dalle scarpe.
Ci alleggeriamo con un joypad.
Svuotiamo bancomat come i cocktail.
Riempiamo i polmoni di fumo e di sensi di colpa.
Costruiamo metafore visive vuote nelle nostre vite.
Seguiamo guru che non sanno dare nessuna spiegazione.
Sacrifichiamo le relazioni al vacuo egoismo.
E ci ritroviamo a 35 anni con un fumetto in mano da sfogliare.
Come andrà finire la storia?

Ci sentiamo giovani senza data di scadenza.
Ma il sole scalda meno dopo mezzogiorno.

Il nuovo oggetto del desiderio.

Non sono uno smanettone.
Non sono un amante della tecnologia.
Non sono internet-dipendente.

Però l'iPad mi piace veramente un casino.
E' un piacere puramente visivo, quasi tattile.
Come se i suoi componenti emanassero feromoni inebrianti.
Un accoppiamento a colpi di app che partorirà solo un desiderio.
Sì perché, conoscendomi, lo userei pochissimo.
D'altra parte, a questo serve il conto in banca rosso di vergogna.
A bloccare l'istinto.

venerdì 25 febbraio 2011

giovedì 24 febbraio 2011

Voglio assolutamente farla.

Una corsa di 5 km e 300 metri.
Alle 5.30 del mattino.
Lungo le strade del centro storico milanese.
Deve essere una sensazione bellissima
correre nel silenzio di una città ancora spenta.
E salutare la Madunina fra un respiro e l'altro.

Certo, è un venerdì.
Poi la voglia di correre al lavoro sarà ben poca.

mercoledì 23 febbraio 2011

Siete mai stati dall'osteopata?

Io sì.
(Persino da due diversi).
Serve a qualcosa?
Evidentemente sì.
Anche se di evidente nelle sue manipolazioni c'è ben poco.
La modalità è sempre la stessa.
Ti fa spogliare (no, non è un racconto osé).
Per vedere come si snoda la tua colonna vertebrale, ti fa piegare a 90° e oltre (non insistere, non è una storia scabrosa).
Poi ti stende (no, non ti prendono a cazzotti) sul lettino, a pancia in su.
E qui comincia l'insostenibile leggerezza dell'osteopata.
Dove la sola imposizione delle dita diventa la regola.
Prima sulla testa.
Ti appoggia le mani e le muove impercettibilmente per almeno 5 minuti.
Forse sta raddrizzando l'asse della terra, ma tu oscilli fra l'incertezza che il dottore stia calcolando la sua parcella e la certezza che si sia addormentato.
Poi si dedica alla zona lombare.
E lì le sue mani fanno la mano morta. Nel vero senso della parola.
Quale ossicino starà smuovendo?
Quale muscolo starà sfiorando?
E' rimasto attaccato alla schiena con il vinavil?
A quel punto sgorgano milioni di dubbi dalla tua testa.
Più o meno si concludono tutti con un "che fregatura".
Ma l'osteopata non è stupido.
E capta le tue onde celebrali.
Così decide di punire le tue incertezze, stupendoti.
Ti rannicchia in posizioni ancestrali e ti ingarbuglia peggio di un gomitolo sfatto della nonna. Infine, con una mossa fast and furious ti fa scricchiolare tutte le vertebre, anche quelle che non sapevi di avere.
Un giro armonico finale che ti illude di aver speso bene i tuoi soldi.
E ti convince a prenotare altre 4 sedute (l'ho fatto, ma c'era l'offerta).
Sempre se ci arrivi vivo.
Sì, perché sono convinto che quelle manipolazioni siano in realtà la mossa delle 5 dita di Kill Bill.
Quindi, vi saluto.
Addio.

E' stato bello raccontarvi la mia ultima esperien................................................

martedì 22 febbraio 2011

Pensiero poco stupendo (3).

Beppe: Vorrei vedere Burlesque... per Cristina Aguilera.
Io: Ehm, bé!
Vale: Ma non sarà mica bella...
Io: Cristina fa sessissimo.
Vale: Quando ti sento parlare di queste cose... dai, non c'entrano nulla con te!

E siamo a tre.
Va bene, ho capito.
Vado a criogenizzarmi il pisello.
Poi mi sbronzo con l'orsetto del cuore.

Ps: spero di essere almeno il sogno erotico di Pollon.

Diabolica bilancia.

Stamane.
Nudo come mamma mi ha fatto.
Ore 8.50 circa.
Il mio piede sinistro avanza sopra una minuscola piattaforma chiamata altrimenti "bilancia".
Avanza quello destro con incertezza.
Cerco l'equilibrio, quasi mi trovassi ad una lezione di pilates.
E' prossima una sfida all'ok è il peso giusto.
Guardo giù.
La bilancia emette la sentenza.
Per nulla sibillina.
66.6 kg.

Merito un giro nel cerchio dei golosi.
Con un contrappasso all'opposto.
Dove la punizione sarà ingozzarsi di cibo.

martedì 15 febbraio 2011

Pensiero poco stupendo (2).

Oggi la mia art ha espresso, sincera, una sua considerazione:
"Piuttosto che venire con te, andrei con una donna."

Il mio machismo, già ai minimi storici, ha deciso definitivamente di fare le valigie.


ps: ok, evidentemente faccio sesso solo ai puffi.

A tempo pieno.

Non sono un pubblicitario.
Non sono un padovano.
Non sono un milanese adottato.
Non sono un romanista.
Non sono un pelato.
Non sono un freddoloso.
Non sono un amante del pollo arrosto.

Ormai, sono prima di tutto uno zio.
E' arrivato il sesto nipotino.
Gabriele.

Ps: mio fratello mi ha fregato il nome per mio figlio. E adesso?

venerdì 11 febbraio 2011

Dialogo sull'attualità.

Primo capitolo.
Recentemente ho letto "I cari estinti" di G.Pansa.
Un resoconto degli ultimi 40 anni di politica italiana.
Un ripasso per chi si affaccia a quegli anni per la prima volta.
Tra le righe (e non solo) appare evidente come la prima repubblica fosse un via vai di governi raffazzonati dalla durata incerta.
Quale poteva essere la reazione di un popolo ad una politica così vacante?
La ricerca di un uomo forte.
Di uno che dica "ghe pensi mi", lasciando l'illusione di fare qualcosa.
Sì, Berlusconi.

Secondo capitolo.
In vari talk show ho sentito dire che gli italiani si meriterebbero Berlusconi.
Come se il premier fosse la diretta emanazione delle nostre attitudini.
A parte il discorso che puzza di sinistra intellettualoide,
mi sembra che si voglia distogliere l'attenzione dalla realtà.
Gli italiani lo votano perché dall'altra parte c'è il vuoto.
A destra e a manca.
La sinistra manca.

Conclusioni.
Se penso alla sinistra, mi viene in mente solo l'antiberlusconismo.
Mi vengono in mente le diverse correnti che frammentano la loro unità.
Non mi viene in mente un sogno.
Non mi viene in mente un progetto.
Non mi viene in mente un uomo in grado di riunire e gestire più forze politiche.

Appendice.
Sono un uomo di destra.
Ma voterei PD se il segretario fosse Renzi, il sindaco di Firenze.
Un giovane che sa evocare un mondo alternativo nel quale credere.
Pensate a Bersani.
Cosa propone in questi giorni?
Una grande coalizione per battere Berlusconi.

Ripetere l'errore non è umano, è fallimentare.

La freddura del venerdì.

Pavarotti?
Lui sì che aveva un bel tenore di vita.

mercoledì 9 febbraio 2011

Smog: tanto fumo e poco altro.

Stamattina. 9 circa.
Mentre accendo il mio modesto motorino, mi accorgo di un'auto immodesta in doppia fila.
E' accesa. Lo noto dal tubo di scappamento in preda a un delirio fumante.
Alla sua guida, un signore tranquillo-tranquillo sfoglia il giornale in attesa probabilmente della fine del mondo.

Stamattina. 9.10 circa.
Lungo via Carducci mi accorgo come le fermate dell'autobus si siano moltiplicate più dei pani e dei pesci. Con inevitabili complicazioni sul traffico e sui ritardi dei mezzi. Voglio dire: posso anche fare due minuti a piedi, senza aver bisogno di una fermata ogni duecento metri.

Alle volte, il buon senso si perde per strada.

Pensiero poco stupendo.

Forse perché ultimamente la gente pronuncia smorfie al mio passare.
Magari perché il mio guardaroba sembra dire "guarda che roba oh!".
Oppure perché un imbianchino notturno mi spennella di bianco la barba.
Sicuramente perché trasmetto all'esterno le mie incertezze.

Sarà per questi e tanti altri motivi.
Ma la conclusione è la stessa: mi vedo brutto.

martedì 8 febbraio 2011

Svizzero?

Svizzera. Reconvillier.

Le autorità municipali si sono recate dalla signora Iannotta

per il mancato pagamento della tassa sul possesso del suo barboncino.

Malgrado la signora si fosse offerta di pagare subito,

gli agenti le hanno ucciso il cane.


Va bene smetterla con il buonismo dilagante.

Va bene smetterla con il perdonismo.

Però così mi sembra un po’ troppo.


lunedì 7 febbraio 2011

venerdì 4 febbraio 2011

La freddura del venerdì.

Ennesima sconfitta in casa Juventus.
Buffon sconsolato dichiara:
"Non so più dove andare a parare."

giovedì 3 febbraio 2011

Mastico pensieri.

Boom.
La meta è vicina.
Nasconde le sue porte.
Si mimetizza in ricordi altrui.
Si spezza in destini diversi.
Mi confonde le strade.
Si barrica negli umori.
La vita.

Le mie Adidas non si lasciano spaventare.
Si caricano di salti.
E danno calci alle istantanee perse.

mercoledì 2 febbraio 2011

Non guardatemi le fette.


Prima di dire addio al mondo della pubblicità, devo fare qualcosa con Pozzetto.

Almeno Berlusconi le fa a casa sua.

Un parlamentare del Pdl è stato colto a navigare su siti di escort, durante il dibattito sulla sfiducia al ministro Bondi.

Il fastidio non è tanto l'atto in sé.

Ma il luogo istituzionale. Il momento.

Alla nostra classe dirigente non manca solo l'intelligenza.

Manca il ritegno.



lunedì 31 gennaio 2011

Balla Ba.

Un po' di elettronica.
Un po' dance (sirene incluse).
Un po' tamarro (da muovere la testa avanti-indietro in auto).
Qualche giro di basso (da air guitar).
Più 2 immancabili love songs.
L'ultimo di Jova è assolutamente il suo cd più bello.
Almeno per chi lo preferisce nelle vesti di Penso positivo e non di A te.
O per chi, come me, ultimamente ha più voglia di ballare del solito.
Sì, perché dopo aver ascoltato Ora, si capisce cosa intendesse Lorenzo, quando dichiarò di apprezzare gli ultimi album di Lady Gaga e dei Black Eyes Peas.
(E voi non mi avete fatto spendere 98 euro per la futura Madonna)

E le parole che aprono il cd riflettono quello che vorrei da me stesso:
"E' questa la vita che sognavo da bambino.
Un po' di apocalisse, un po' di Topolino."

2 chili in 2 giorni.

Ok, ok.
Ma non è colpa mia se un virus intestinale mi ha fatto perdere più di un chilo (oltre ai 5 lasciati per strada negli ultimi mesi per aver detto addio a pane e dolci).
Ok, ok.
Ma non ne posso più di sentirmi dire "come sei magro", "sei deperito", etc.
Ok, ok.
Mi metto all'ingrasso.
L'obiettivo è riprendere due chiletti.

E' una strana sensazione, ma devo dire piacevole.
Almeno quando agguanti senza rimorsi una brioche alla nutella.

mercoledì 26 gennaio 2011

Aranciati.

Ero così orgoglioso della mia spremuta quotidiana di arance che finora mi aveva difeso dai classici raffreddori di stagione.
Ma, come al solito, l'orgoglio non è la difesa migliore.
E infatti, nel picco dell'influenza, eccomi a casa con un virus intestinale.
Certo, non è la classica influenza da 6 kg di fazzoletti.
Per cui le arance hanno fatto il loro dovere.
Ma non potevano impegnarsi un po' di più?

lunedì 24 gennaio 2011

Domenicamente.

Spinto da un indovinato marketing (sono uno di quelli che ha firmato al gazebo di Cetto)
e dalle attuali turbolenze politiche molto affini al tema del film,
ieri sera ho visto Qualunquemente.
Giudizio?
Paradossalmente troppo lento.
La classica situazione in cui il produttore dovrebbe far rimontare il tutto, togliendo qualche scena per dare più ritmo al film.
Comunque, fra le commedie di successo sul sud di quest'anno è meglio di Benvenuti al sud e pareggia con Che bella giornata.
Però la parrucca di Cetto e il suo guardaroba lo fanno trionfare alla grande.
Almeno secondamente il mio parere.