venerdì 28 ottobre 2011

Lo assumerei subito.


Se mai fossi un direttore.
Se mai ricercassi personale.
Se mai incontrassi un tipo così.

Appunto, mai.

Io.

Noioso.
Fiscale.
Morigerato.
Asessuato.

A Milano mi vedono così.
Per fortuna, mi fido di più dell'oroscopo del giorno.

mercoledì 26 ottobre 2011

Crisi del mercato immobiliare?


Ho deciso di vendere casa.
Passata alla storia come la Sagrada Familia di Milano per la quantità di cantieri avuti, finalmente non ha più infiltrazioni, pareti crollate, etc.
E' pronta.
Eppure, non la voglia più vedere.
Spesso mi ha dato la nausea.
Non me ne sono mai innamorato, è sempre stata solo un bed&breakfast.
Ma evidentemente c'è un fil rouge che lega la mia sorte alla sfiga.
Forse devo scontare una pena.

Primo passo.
Chiedo ad un mio amico architetto il nome di qualche agente immobiliare affidabile per vendere casa. Dopo un primo colloquio positivo, improvvisamente l'agente rifiuta l'incarico per problemi di famiglia.

Secondo passo.
L'agente lascia i miei contatti ad un suo collega con il quale collabora ogni tanto.
C'è da fidarsi, dice.
Mi fido, dico.
La richiameranno oggi, dice.
Aspetto, dico.
Aspetto, ridico.
Scusi, ma quanto devo aspettare?

Terzo passo.
L'agente mi riscrive.
Ha un contatto più appropriato per casa mia, dice.
Mi contatteranno nel pomeriggio, dice.
Ok, grazie.
Gentile l'agente, penso.
Ha detto nel pomeriggio.
Passa un giorno.
Due.
Tre.
Sì, ma quale pomeriggio?

Quarto passo.
Quello che farò sabato: entrare nella prima agenzia che trovo e convincere un agente a firmare la delega per vendermi casa.
Quasi un paradosso.

Va bene non trovare nessun acquirente che sia interessato.
Ma neanche un'agenzia immobiliare mi sembra frustrante.

venerdì 21 ottobre 2011

Fatti una domanda.

Ci nascondiamo.
Non bussiamo alle porte.
Chiudiamo i dubbi nei cassetti.
Indossiamo argomenti vuoti.
Restiamo nell'ombra.
Rimandiamo appuntamenti.
Lasciamo vuote le nostre agende.
Mettiamo a fuoco solo gli angoli.
Ci perdiamo dietro a storie che non ci appartengono.
E non scriviamo la nostra.

Sarà una semplice domanda a spazzare via le nostre difese.
Non importa quale.
Ha molte forme e più sembianze ancora.
Anche se ognuno sa quale deve porsi.
E quando arriva, sottile e leggera,
ha la forza di un soffio che ti sveglia dalla realtà.

Il futuro non sta nelle nostre risposte,
ma nelle domande che ci poniamo.

giovedì 20 ottobre 2011

Recorded memories.


Singing when you're winning è il terzo cd di Robbie Williams.
Forse quello di più successo.
Ma Singing when you're winning è anche l'album dei miei ricordi irlandesi.
Non c'è una canzone che non mi catapulti a Dublino,
dove ormai 10 anni fa feci una mini vacanza studio.
Ogni giorno, durante il tragitto in pullman, avevo un appuntamento fisso con il mio walkman e la cassettina di Robbie per abituare l'orecchio all'inglese.
(pazzesco come cambiano i tempi: non mi veniva più la parola "walkman")
E così si è verificato un imprinting.
Singing when you're winning è l'Irlanda.
Canzoni come Supreme, Kids, Rock Dj e Let love be your energy non fanno altro che riportarmi in quell'atmosfera d'attesa post laurea, in compagnia di gente dalle aspettative più alte di un watusso.

Da un lato rimpiango quelle sensazioni.
All'epoca ero un padovano ferito dall'amore, ma forte di un futuro speranzoso.
Dall'altro mi piace recuperarle una ad una.
Per ricordare lo spirito che mi spingeva a non fermarmi.

mercoledì 19 ottobre 2011

Autumn in Milan.

Oggi l'autunno ha aperto le porte ai miei occhi.
E' arrivata la stagione del naso arrossato.
Del Ferrero Roche al supermercato.
Della pioggia mattutina sul parabrezza del motorino.
Del "quando si può accendere il riscaldamento?".
Della lana che sferra l'attacco al cotone.
Del cosa fare al ponte.
Del sole che stacca la spina.
Del "metto la bici nel box".
Dell'allarme smog.
Delle prime aspettative settembrine che decadono.
Delle foglie che neanche cadono più.
Dei piedi freddi sotto le coperte.
Del "dove ho messo l'ombrello?"
Dell'orizzonte vestito di grigio.
Delle spremute d'arancia.
Del piumone che ammorbidisce i pensieri.
Della pelle arrossata dal calore della doccia.
Delle caldarroste che ogni anno costano di più.
Del "guarda un po' cosa danno al cinema?"
Del pollice verde che diventa pollice verso.
Dei curriculum inviati a caso.
Dell'entrare in ufficio col buio.
Dell'uscire dall'ufficio col buio.
Delle tazze fumanti.
Delle serie tv che segui tu o ti inseguono loro.
Delle All Star che lasciano il passo alle Clarks.
Dei pomeriggi trascorsi alla Feltrinelli.
Delle 24 ore che durano la metà.

Di tutto quello che vivremo in attesa di un precario omone barbuto,
chiamato Babbo.

martedì 18 ottobre 2011

Frase sentita di sfuggita (2).

"Dipende tutti da noi."

Ultimamente il mio orecchio si sofferma su alcune mini-perle.
A domani per la prossima, se ci sarà.

lunedì 17 ottobre 2011

Frase sentita di sfuggita.

"Ognuno di loro fa la parte loro."

Ironico fraintendimento del soggetto.

Lo spot che avrei voluto fare.


Lo trovo bellissimo.
Principalmente per un motivo: sembra un super corto di Brian De Palma.
C'è tutto di lui.
La hall dell'albergo molto simile alla stazione de Gli intoccabili.
Come anche il cigolare delle ruote e la fantasia del pavimento.
Il rallenty.
La ripetizione dell'immagine.
Se Kasia Smutinik indossasse una parrucca bionda sarebbe palese.
Anche la musica sembra estratta da un suo film.

L'unica pecca?
Nella versione italiana c'è la musica finale di Breil che non centra nulla con il resto dello spot.
Ma è il cliente che paga.

mercoledì 12 ottobre 2011

Chanel.

Milano puzza.
Si sa.
Alcune giornate di più, altre meno.
Ma lo senti proprio.
E' un odore indefinibile.
Un misto smogcatramepolverevecchiumenebbiapiccionimarcioumidoacqua
che annusi tutto di un fiato.
Ti abitui.

Ma ieri sera l'aria ha raggiunto il colmo.
Per 10 minuti una puzza di Parmigiano Reggiano inseguiva le mie narici in motorino.

martedì 11 ottobre 2011

Lo strano caso del Dottor Mosquito e Mister Vape.

Alle soglie dell'autunno climatico,
una zanzara ha provato a insidiare la mia vita notturna.
Se ha resistito fin qui, sarà stoica.
Una forza della natura.
Un Braveheart volante.
Un Braccio di ferro dal pungiglione di acciaio.
Avrà studiato le tattiche militari di Napoleone per aggirare le mie manate.
Chissà di quale i.q. sarà dotata.
Sarà il frutto di un esperimento scientifico.
La primogenita di una nuova razza.
Un esercito di Mosquitoman.
Un'evoluzione della specie.
Un'iradiddio.
Davide contro Golia.
Davide contro Robocop.
Presto saremo invasi dal loro ronzio.
Invasion U.S.A.
Chiamate Chuck Norris.
Altro che pianete delle scimmie.
Sarà un pianeta di becconi.
Gigantesche racchette da tennis elettriche ci scotteranno le chiappe.
Faremo docce di ammoniaca.
Si salvi chi può.
God save my family.
Help, i need somebody.
SOS TATA.

Poi, c'è un poi.
Con la velocità di un bradipo addormentato che sorseggia una camomilla fumante, uccido la sopravvissuta in un colpo solo.
Ho salvato la terra.
E in un borioso sospiro ritrovo la mia superiorità umana.
No, non sono un genio io.
Era infinitamente stupida lei.

lunedì 10 ottobre 2011

Oggi.

Vorrei essere telecomandato da qualcuno lassù.
Che mi dicesse cosa fare,
guardare,
mangiare,
leggere,
provare.

Che mi ricaricasse ogni tanto con pile sprizzanti di energia.
Che mi spegnesse la notte.
E che mi lanciasse contro il muro per giocare,
come ci si lancia verso il futuro.

Evergreen.

Oggi è una di quelle giornate in cui il giardino del tuo vicino non è semplicemente più verde.
E' una foresta.

Forse devo cambiare fertilizzante.

giovedì 6 ottobre 2011

La battuta del giorno (2).

La mia idiozia creativa di questi giorni non ha fine.
Oggi la battutona mi è venuta in stile Maccio Capotonda:
"Patty Pravo e amicizia lunga."

mercoledì 5 ottobre 2011

La battuta del giorno.

Ultimamente,
ho una vena creativa alla Zelig.

Questa è di ieri:
"Alle prime 10 telefonate,
in regalo l'autografo dell'uomo invisibile: introvabile!
"