venerdì 25 giugno 2010

A mani vuote.

Tenere a una cosa vuol dire tenerla.
Fino a stritolarla.
Fino a sacrificarla ai propri errori.

Sono le nostre convinzioni a negare i nostri passi.
A nasconderli in mappe di tesori sconosciuti.
Appassiti.
Sgualciti.
Frastornati.
Abbattuti.
Svuotati della loro carne.

Sono i nostri ideali a farci sbattere contro lo scorrere delle cose.
Che non rimpiange nessuno.
Che non ricorda alcuno.
Tranne se stesso.

martedì 22 giugno 2010

Il piccione impiccione.

Che tubi.
Che tubi a fare.
Voglio dire, nel 2000 ancora con questi versi?
Ma chi ti capisce.
Poi me lo devi spiegare perché non puoi rimanere sotto le coperte fino alle 8 anche te.
Ogni giorno al levar del sole, sei lì.
Mica sbagli tetto te.
Sei peggio di una gallina, ma hai la precisione di un navigatore.
E tubi.
Tubi.
Ma non titubi mai.
Sei il leit motiv della mia levataccia.
Eppure sei inutile al destino celeste.
E poi scusa, con tutto lo spazio che c'è... proprio lì devi tornare ogni giorno?
Vicino alla finestra del mio vicino, non permettendomi di fulminarti anche solo con gli occhi.
I casi sono due.
O ti allontani di tua volontà.
O.

martedì 15 giugno 2010

Cosa ci guida?

Sono titolare di tessere che non mantengono la mia fedeltà.
Compro libri che poi non riesco a leggere.
Colleziono dvd da avere assolutamente.
Accumulo fumetti che ingialliscono.
Ma a cosa serve tutto questo?
A nascondere quello che manca.

venerdì 11 giugno 2010

L'inevitabile considerazione del se senza ma.

Se.
Nessuno ti parla.
Se.
Le parole degli altri faticano ad uscire.
Se.
Sul loro libro bianco c'è spazio solo per la cancellina.
E' senza ma.
La teoria che sia tu l'omicida.

lunedì 7 giugno 2010

In memoria di.

A pochi km da Caorle.
Duna verde.
Lì si annida il mio mare.
Non proprio limpido nell'accoglierti fra le sue sabbie, ma trasparente nelle promesse.
Lui ti offre pace, sonno, silenzio, sole e il calzone più buono del mondo.
Almeno fino a ieri.
Almeno fino a quando i miei occhi si sono soffermati su uno strano cartello che campeggiava sulla vetrina della pizzeria Ai Ciclopi, la migliore al mondo.
Nuova gestione.
Anche se sarebbe meglio scrivere nuova digestione.
Perché sono passato da una luculliana sinfonia palatale ad un assordante gocciolìo di smorfie.
E' come se non esistessero più le fragole.
Come se togliessero dal mercato la Girella.
Se gli alieni rubassero la ricetta della Nutella.
O se il pollo arrosto si rifiutasse di fare la figura del pollo.

E adesso dove trovo un altro calzone così?