martedì 16 aprile 2013

Cinese porta sorprese.

Il mio iPad ha deciso di suicidarsi.
Improvvisamente, senza avvisare.
Non potevo accettarlo.
L'avevo così tanto desiderato.
Dovevo provare tutte le cure possibili.
Prima medicina: un principio attivo.
Sono andato da Mediastore, centro Apple autorizzato.
Ma la cura ha portato solo un illusorio effetto placebo.
Mi hanno vociferato di una garanzia accessibile solo via scontrino.
Seconda medicina: il medicinale di marca.
Sono andato direttamente all'Apple store.
Nulla da fare.
Solo due ipotesi: 239 euro per cambiarlo o 329 euro per passare all'iPad mini.
Che fare quindi?
Sono passato alla medicina alternativa: centro assistenza cinese.
Minuscolo, sporco, ripieno di tecnologia spiccia.
Col timore di non capire mezza parola mi dirigo convinto.
Tanto, cosa mi costa?
Semplice, 70 euro.
Un giorno di lavoro e domani posso passare a ritirare il mio iPad, di nuovo in vita.
Per un attimo ho sperato che fosse morto del tutto.
Così mi tocca ringraziare quel mercato sotterraneo di fac simile che ho sempre criticato.
Amen.

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