giovedì 19 febbraio 2009

Perché Sanremo è Sanremo.


Credo sia giusto valorizzare la musica italiana in tutte le sue facce e in tutte le sue età. Ma anche non far diventare il festival un ricovero per artisti che cercano un disperato rilancio. Se io fossi il direttore artistico di Sanremo, ecco come avrei giudicato i concorrenti di quest'anno.

AFTERHOURS: Ottimi. Avercene.
AL BANO: In un festival italiano uno come lui ci deve essere.
ALEXIA feat. Mario Lavezzi: Accrocchio inutile.
MARCO CARTA: Ok, così becchiamo i giovanissimi.
DOLCENERA: Giusto perché ha una bella voce.
GEMELLI DIVERSI: Solo se non viene Fabri Fibra o altri più in voga nel genere.
FAUSTO LEALI: Basta con i cantanti che fanno solo Sanremo.
MARCO MASINI: Un pò di parolacce toscane fanno bene.
NICKY NICOLAI & STEFANO DI BATTISTA: Ok, per differenziare la musica.
PATTY PRAVO: Rispetto per il suo passato, ma oggi no.
POVIA: Un pò di provocazione fa bene al festival.
PUPO – BELLI – YOUSSOU’N DOUR: No comment.
FRANCESCO RENGA: Promosso.
SAL DA VINCI: Chi è? No.
TRICARICO: va benissimo.
IVA ZANICCHI: No, ma le faccio fare un medley di canzoni degli anni '60 insieme a Patty Pravo.

Riepilogando, 6 bocciati su 16.
Tutto sommato, neanche male.
Andrebbero sostituiti con i reali musicisti che fanno questo paese.
Anche giovanissimi. Anche sconosciuti. Ma vivi.
Ma questo lo sanno tutti, tranne gli organizzatori.
E i cantanti stessi che non partecipano.

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