martedì 24 febbraio 2009
Una ronda non fa primavera.
In questi giorni, il nostro Governo ha legalizzato le cosiddette ronde. Come al solito, polemiche su polemiche. Mancanza dello stato di diritto. Esponenti del Vaticano che criticano. E tanti altri bla, bla, bla.
A parte che sarebbero controllate e guidate dalla polizia stessa.
A parte che a Milano esistono i City Angels dal 1994.
A parte che negli ultimi anni in varie città del nord, guidate dal centro sinistra o centro destra, il fenomeno non è nuovo.
A parte tutto, cosa c'è di infame in un gruppetto di persone che girano per le piazze o per i quartieri periferici di notte, muniti solo di un telefonino per avvisare la polizia?
No. Male. Le ronde sono un'istigazione al razzismo.
Certo, non cambieranno le cose.
Certo, servono nuove risorse per la polizia.
Tutto certo.
Però, oltre 40 anni fa, JFK si presentava al popolo americano con queste parole: "Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese."
venerdì 20 febbraio 2009
Tu quoque, Cesare.
giovedì 19 febbraio 2009
Perché Sanremo è Sanremo.
Credo sia giusto valorizzare la musica italiana in tutte le sue facce e in tutte le sue età. Ma anche non far diventare il festival un ricovero per artisti che cercano un disperato rilancio. Se io fossi il direttore artistico di Sanremo, ecco come avrei giudicato i concorrenti di quest'anno.
AFTERHOURS: Ottimi. Avercene.
AL BANO: In un festival italiano uno come lui ci deve essere.
ALEXIA feat. Mario Lavezzi: Accrocchio inutile.
MARCO CARTA: Ok, così becchiamo i giovanissimi.
DOLCENERA: Giusto perché ha una bella voce.
GEMELLI DIVERSI: Solo se non viene Fabri Fibra o altri più in voga nel genere.
FAUSTO LEALI: Basta con i cantanti che fanno solo Sanremo.
MARCO MASINI: Un pò di parolacce toscane fanno bene.
NICKY NICOLAI & STEFANO DI BATTISTA: Ok, per differenziare la musica.
PATTY PRAVO: Rispetto per il suo passato, ma oggi no.
POVIA: Un pò di provocazione fa bene al festival.
PUPO – BELLI – YOUSSOU’N DOUR: No comment.
FRANCESCO RENGA: Promosso.
SAL DA VINCI: Chi è? No.
TRICARICO: va benissimo.
IVA ZANICCHI: No, ma le faccio fare un medley di canzoni degli anni '60 insieme a Patty Pravo.
Riepilogando, 6 bocciati su 16.
Tutto sommato, neanche male.
Andrebbero sostituiti con i reali musicisti che fanno questo paese.
Anche giovanissimi. Anche sconosciuti. Ma vivi.
Ma questo lo sanno tutti, tranne gli organizzatori.
E i cantanti stessi che non partecipano.
martedì 17 febbraio 2009
Concerto dei Negrita.
Nonostante la nulla conoscenza dell'ultimo cd, devo dire che sono state 2 ore piacevoli. Forse paradossalmente me li aspettavo più carichi.
Forse mi aspettavo qualche reinterpretazione in più dei pezzi vecchi.
Comunque nell'insieme tutto bene.
Eroe della giornata: il bassista.
Grandioso. Protagonista. Inutile, se non musicalmente.
Vestito da operaio con una tutina da lavoro grigia.
Rispetto agli altri della band (mediamente alti) sembrava un Umpa Lumpa di Tim Burton. Un nanetto metalmeccanico che si aggirava per il palco. Fantastico.
Ma. Ma. Ma. C'è un ma.
Qualcuno può dire al cantante (identico al portiere di calcio Chimenti) di rivedere i suoi passi danzanti (a volte poco spontanei) e soprattutto i suoi discorsi. "Ragaaaaa", "Milano, sticazzi!" "Muovi il culo..." sono solo alcuni splendidi momenti tratti dal suo repertorio. Certo, meglio così che discorsi moraleggianti o metatestuali che nessuno coglie.
Però. "Raga" no, dai.
venerdì 13 febbraio 2009
Che farai per S. Valentino?
Non che ci tenga a S.Valentino. Ma credo che nei rapporti lunghi possa diventare una piccola occasione per ricordare all'altra persona che la vuoi baciare ancora.
Quando la ritualità, la tensione per il lavoro o la partita di calcetto hanno preso il sopravvento, allora anche un giorno commerciale come il 14 Febbraio può servire.
E quindi che farò a S.Valentino?
Concerto dei Negrita dei quali, eccetto il primo cd che vedete in alto, non conosco nulla se non qualche singolo. Sarà un occasione per valutarli e sarà sicuramente meglio di Vasco. Qualcuno griderà "eretico", ma per me i suoi concerti sono incomprensibili da tutti i punti di vista. Però questo è un altro discorso.
giovedì 12 febbraio 2009
Potere alle donne.
Purtroppo Batman è morto(fino a quando non resusciterà). Altrimenti non ci sarebbe bisogno di eleggerne un erede. I creatori del mio eroe hanno rivelato chi prenderà il suo posto: una donna molto elegante, dai lunghi capelli rossi. E lesbica. Kathy Kane, identità segreta di Batwoman, da tempo controparte di Bruce Wayne. Una scelta accolta con favore dalle associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali. Felicissimo. Però vi chiedo: se già rinnegavo quello sfigato di Robin, posso ora accettare la destituzione dell'uomo pipistrello?
mercoledì 11 febbraio 2009
La verità è solo un'ipotesi.
Strane analogie.
Strane storie.
JFK viene ucciso durante un corteo a Dallas. Molti testimoni parlano di colpi provenienti da una collinetta erbosa. La verità ufficiale dichiara che gli spari provengano da un palazzo accanto. Il percorso del corteo viene cambiato giusto il giorno prima, rendendolo meno sicuro. La presunta arma da fuoco non è la più indicata per un colpo del genere ed è pure difettosa. La ricostruzione parla di almeno 9 spari. La verità ufficiale solo 3. Il colpevole è Lee Harvey Oswald.(1963)
Martin L. King viene ucciso, mentre prende una boccata d'aria sul balcone della sua stanza d'albergo. Molti testimoni parlano di colpi provenienti dalla siepe immediatamente adiacente all'albergo. La verità ufficiale dichiara che lo sparo provenga dalla toilette di un hotel vicino. La stanza del reverendo King doveva essere nel seminterrato più sicuro, ma una telefonata non identificata del suo entourage la fa cambiare il giorno prima. La presunta arma da fuoco non è la più indicata per un colpo del genere ed è pure difettosa. Il colpevole è James Earl Ray. (1968)
RFK viene ucciso in prossimità delle cucine dell'hotel Ambassador dopo aver tenuto un discorso. I nastri testimoniano 11 colpi. Il caricatore del presunto colpevole può contenerne solo 8. Il colpevole è Sirhan Sirhan. (1968)
La verità è un passatempo che non possiamo permetterci.
mercoledì 4 febbraio 2009
Coraggio, questo è un mondo selvaggio.
Nel weekend scorso, preso dal raptus cinematografico, mi sono seduto su comode poltrone a vedere rispettivamente Operazione Valchiria e Milk. Sarà difficile distinguere il giudizio storico da quello prettamente artistico. Sono due film in qualche modo da vedere. Anche perché credo che non molti conoscano nei fatti il complotto vs Hitler (ho subito comprato il libro e non vedo l'ora di iniziare a leggerlo) o del primo esponente politico gay. Ma la sensazione reale che si prova di fronte allo schermo nero finale non è ammirazione. E' il vuoto. Quel vuoto che ci carichiamo sulle spalle della vita quotidiana.
Il colonnello Von Stauffenberg, il politico Harvey Milk, ai quali aggiungo il procuratore distrettuale Jim Garrison (portò in tribunale il caso Kennedy). Queste persone sono andate oltre la loro vita. Si sono caricate sulle spalle le speranze e le attese di più persone e di più generazioni. E come se il fato accettasse un solo destino per ogni persona, hanno dovuto pagare questo golpe alla storia. La pretesa di smuovere la società a più alti valori porta solo ad un colpo di pistola. D'altra parte, anche Cristo ci provò.
Ogni tanto ci penso.
Il colonnello ha cercato di uccidere Hitler. No, dico... Hitler. Mica un mafioso latitante in qualche sperduto comune. La paura, la tensione, la concentrazione, l'attesa. Doveva esserci qualcosa di più di una semplice voglia di cambiare le cose. Di andare oltre le proprie paure. Di andare oltre il proprio tempo.
Jim Garrison, figura in parte controversa, ma univoca nelle conclusioni. Io soltanto guardando JFK di Oliver Stone mi sento minacciato. Come se da un momento all'altro arrivasse qualche scagnozzo che mi spara perché "so troppo". E la mia unica colpa è quella di aver visto molti documentari o letto alcuni libri sul complotto. Questo io. E lui? Qui stiamo parlando di una persona contro un governo, i servizi segreti, la mafia. Potenzialmente tutti. Perché dietro l'attentato c'erano un pò tutti. La sua reputazione, la sua famiglia, la sua vita furono chiuse in un cassetto. In nome di una verità pesante. Non fu ucciso, ma diede alle sue giornate impronte di morte.
La consapevolezza dei rischi c'era anche in Milk. Questo però lo liberò da paure, rendendolo più forte. Fino ad affrontare, prevedendola, la morte.
Abbiamo bisogno di questi esempi. Ci serve il loro sangue.
Per non sbattere contro la realtà, ci serve l'utopia.
Per capire i nostri sbagli, ce ne serve uno ancora più grande.
Per suscitare il coraggio, dobbiamo sacrificare ideali.
Da soli non siamo capaci.
Da soli sbattiamo contro muri.
Sono i guardiani dell'umanità ad aprirci la porta verso nuovi confini.
lunedì 2 febbraio 2009
Torniamo a fare pubblicità. Parte terza (variazione sul tema).
La pubblicità mass market è sempre più una questione di nomi. Basta guardare alcune famose campagne. Per anni, il protagonista degli spot Tim è stato Urbano Persichetti (De Sica per intenderci) che guarda caso faceva il vigile urbano. Durante le ultime vacanze, Sky ha bombardato i nostri canali con Pasquale che prendeva il posto di Natale Babbo. E questa domenica è uscito l'ultimo spot di Amadori dove il protagonista dello spot è un assaggiatore che si chiama Gustavo. Potrei citare anche l'ultimo spot Lavazza dove Laurenti fa la parte di Oreste, il cameriere celeste (ma qui il nome non è legato al prodotto in sé).
Il gioco è semplice, no?
Basta pensare ad un prodotto ed associarci un nome.
Per un detersivo? Candido (con Candido Cannavò come testimonial) o Bianca.
Per le pile Duracell? Massimo ci sta bene.
Per Monster.it? Assunta è perfetto.
Per un'auto? Guido, ovvio.
Per una comunicazione governativa? Italo.
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