Ho sempre affrontato i miei problemi,
cercando di fare un muro intorno a me.
Non per isolarmi, ma per non farmi toccare dalla loro entità.
Alla fine, il modo migliore era evitare il discorso.
Non pensarci.
Mandare giù il boccone.
Se non ci pensi, non esiste.
Passivamente, certo.
Con inevitabili cadute momentanee.
Mi sono chiuso nella mia camera iperbarica.
Un respiro, due.
Musica a palla nelle orecchie e il corto circuito saltava.
Era un cacciare fuori i sacchetti di rifiuti di vita.
Ma alla fine cosa resta in mano?
L'età conta i suoi passi.
La bomba, prima o poi, esplode.
Devo sforzarmi di forzare il mio carattere.
Castrarlo.
Violentarlo.
Aprire uno squarcio in lui.
Irradiarlo di energia.
E sorridere a tutto.
Intanto riparto con un obiettivo semplice semplice.
Da qui a Settembre deve cambiare tutto.
Nel lavoro.
Nell'amore.
Sono al punto di non ritorno.
2 commenti:
yo
F
Vai Matti, spacca!
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