Fra meno di un mese ci saranno le elezioni comunali a Milano.
Per la prima volta in 17 anni di voto sono in difficoltà.
Partendo dal presupposto che non mi asterrò,
dove tracciare il segno fatidico?
Non per la Moratti (centro-destra).
Come spiegato nel post del 2 Aprile, mi ha deluso sull'argomento Ecopass.
Non per Pisapia (centro-sinistra).
Primo perché uno di 61 anni non può scrivere "il vento cambia davvero" sulle proprie affissioni.
Secondo perché non voto un sindaco appoggiato da Rifondazione comunisti italiani.
Non per Palmeri (terzo polo).
Mi piace la sua età: 37 anni. Non mi piace chi lo appoggia.
Una fazione recente, senza provata uniformità al suo interno. Per ora FLI sembra un partito hotel, dove fermarsi qualche notte prima di tornare nel PDL. Inoltre, immaginando un ballottaggio Moratti-Pisapia, non voglio dare un potere decisivo ad uno che avrà al massimo il 7-8% dei voti.
Non per la cozzaglia dei rimanenti 10 candidati.
Numero destinato a calare visto la ricusazione di alcune liste.
Cosa rimane?
Il voto di protesta.
Anche se non mi piace.
E' aleatorio. E' doping amministrativo.
Però è l'unico esercizio politico che mi rimane.
Voterò Mattia Calise del movimento di Grillo.
Un ventenne.
Una faccia talmente nuova, da essere ancora nelle fasce della politica.
Almeno abbiamo lo stesso nome.
Basta questo per farmi sentire più rappresentato.
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