Sabato mi sono fatto una doppietta cinematografica.
Partendo dal film d'autore per arrivare all'opera più natalizia.
E alla fine ho capito il motivo per cui i cinepanettoni
incassano almeno 20 milioni di euro ogni anno.
Un passo alla volta.
Come primo film ho visto il Dott. Parnassus che aveva tutto per stupirmi.
Forse, però, la prematura morte di Ledger ha scombussolato la sceneggiatura stessa (tra l'altro l'attore entra in scena da impiccato: malaugurata previsione o portasfiga?).
Il bandolo della matassa della storia ad un certo punto sembra perdersi.
E la lentezza della narrazione non viene salvata dalla fantasmagoria delle immagini.
Se non fosse per un grande Tom Waits che interpreta il diavolo...
In seconda serata, invece, mi sono dedicato ad un film di tutt'altro respiro.
Natale a Beverly Hills.
Se lo analizziamo bene, non succede assolutamente nulla.
La storia è ridotta ai minimi termini e gli espedienti comici fanno parte del grande canovaccio da dove De Laurentis attinge ogni anno per farci un film.
Il solito De Sica che va dietro alle donne.
Il solito contrasto Roma- Milano.
I soliti giochi di parole sul sesso (Marchese Della Fregna).
Però questa trama silenziosa riesce a strapparti 2 o 3 risate (non di più).
E ti solleva i pensieri per 98 minuti.
Se osserviamo come il Dott. Parnassus duri 118 minuti, notiamo come ci siano solo 20 minuti di differenza. Eppure le reazioni alle loro visioni sono disparate. Si prova la netta sensazione che il tempo sia relativo: nello stesso passaggio temporale un minuto può valerne 10.
Morfeo sponsorizza Parnassus, Mercurio presenta De Sica.
Certo, il genere e il tema del film sono parte attiva nella spiegazione finale.
Però la sensazione di vuoto temporale che ti lascia De Sica credo sia il motivo del suo successo.
Ti spegne il cervello e te lo trasporta ad un'ora e mezza dopo, interrompendo i pensieri, i dubbi, i timori. Non ha nessuna pretesa, se non accompagnarti.
Esattamente come quando accendiamo la tv,
anche se siamo in un'altra stanza della casa.
Non importa cosa ci sia, basta che ci sia una voce.
Poi se, casualmente, 7 cinema su 10 programmano Natale a Beverly Hills...
1 commento:
l'altra metà di noi...
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