giovedì 25 ottobre 2007

Dio è un navigatore satellitare?


La domanda non vuole essere assolutamente una bestemmia.
Ma un'ipotesi.
Dio esiste?
Per la mia formazione culturale, sì. Ha tutti i colori del mondo, parla ogni lingua esistente e non, si nasconde in ogni angolo della terra. Compresa la tastiera dalla quale scrivo questo post.
Quello che dobbiamo rivedere, forse, sono gli intermediari. Circola la voce di un prossimo ritorno della messa in latino. Il modo migliore per allontanarsi definitivamente da una società che in fatto di costumi e pensieri ha già evidenziato un distacco con le istituzioni religiose.
Qualcuno potrà dire: la chiesa deve fissare un limite, oltre il quale vincerà il fascino della disobbedienza. Ma quel limite va fissato. Va teorizzato il giusto, il peccato. Cosa fare, cosa non fare. Dove andare o non. Come un moderno TOM TOM.

Posso essere d'accordo. Vivere senza un punto di riferimento, può condurci al nulla. Ma questo muro va spostato in sintonia con l'evoluzione della società. E non reso più restrittivo proprio perché quella stessa società non ti segue. Le persone hanno voglia di credere. Ma per farlo, vogliono sentir parlare la propria lingua. Che, di sicuro, non è il latino.

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