venerdì 12 ottobre 2007

Bravo Giacomino.



Al Liceo lo consideravo veramente un deficiente. Nel vero senso della parola: "mancante" di tutto quello che significasse vita. Poi mi sono scontrato con la realtà fatta solo di se stessi. E ho capito la verità delle sue parole.

La felicità? Assenza di dolore.
Anche se potrei evolvere il concetto: il dolore è attesa della felicità.
Ma rischierei di essere linciato giustamente da tutti i malati d'Italia e del mondo.
Preferisco fermarmi ad un semplice omaggio al bravo Giacomo.
Da piccolo lo diceva mia nonna di apprezzarlo.


Ps: anni fa ho visitato casa sua. E la tanto millantata biblioteca dove lui trascorreva le giornate a leggere e che fu causa dei suoi dolori fisici un pò mi deluse. Avrò fantasticato troppo. Però mi aspettavo una sala immensa. Invece era ed è una grande modesta biblioteca.

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