venerdì 26 ottobre 2007
Pubblicità.
Le trasmissioni sono momentaneamente interrotte.
Andrà ora in onda un disturbo mentale,
offerto dalla vostra sempre cara solitudine.
Non cambiate vita.
giovedì 25 ottobre 2007
Dio è un navigatore satellitare?
La domanda non vuole essere assolutamente una bestemmia.
Ma un'ipotesi.
Dio esiste?
Per la mia formazione culturale, sì. Ha tutti i colori del mondo, parla ogni lingua esistente e non, si nasconde in ogni angolo della terra. Compresa la tastiera dalla quale scrivo questo post.
Quello che dobbiamo rivedere, forse, sono gli intermediari. Circola la voce di un prossimo ritorno della messa in latino. Il modo migliore per allontanarsi definitivamente da una società che in fatto di costumi e pensieri ha già evidenziato un distacco con le istituzioni religiose.
Qualcuno potrà dire: la chiesa deve fissare un limite, oltre il quale vincerà il fascino della disobbedienza. Ma quel limite va fissato. Va teorizzato il giusto, il peccato. Cosa fare, cosa non fare. Dove andare o non. Come un moderno TOM TOM.
Posso essere d'accordo. Vivere senza un punto di riferimento, può condurci al nulla. Ma questo muro va spostato in sintonia con l'evoluzione della società. E non reso più restrittivo proprio perché quella stessa società non ti segue. Le persone hanno voglia di credere. Ma per farlo, vogliono sentir parlare la propria lingua. Che, di sicuro, non è il latino.
mercoledì 24 ottobre 2007
martedì 23 ottobre 2007
Adoro Santò.
Bello. Inedito. Diverso. Insolito se vogliamo. Curato. Tutto questo è Ratatouillee. L'ho trovato molto carino per tanti particolari. Prima di tutto non attinge dalle classiche ambientazioni narrative: qui un ratto sfrutta le sue capacità olfattive per divenire un grande Chef. Molto insolito devo dire, almeno rispetto alle auto parlanti, ai pirati, ai dinosauri, agli scenari futuristici o al mondo delle favole. Se vogliamo, è più originale di Shrek che disgrega il canovaccio delle favole, rispettandolo però.
E poi è realizzato veramente molto bene. Alcune scene distorgono la mente dello spettatore che si chiede se sia realtà o finzione. Difetti? Beh, in certi momenti è lento, ma serve alla psicologia dei personaggi. E' molto lungo, ma forse non è un difetto. E gli sceneggiatori potevano cercare di strappare qualche risatina in più. Ma alla fine mi sento di promuoverlo appieno, consigliandone la visione.
Il mio personaggio preferito è assolutamente Santò... il critico culinario in tutto e per tutto identico a Nosferatu. Fantastica la sua macchina da scrivere che ricorda il volto della morte.
L'episodio iniziale dell'alieno che cerca di catturare un umano da sottoporre a esami accurati è semplicemente meraviglioso.
lunedì 22 ottobre 2007
Produttore di pelucchi.
Contriariamente alla pubblicità dove il foto-ritocco toglie le imperfezioni che madre natura ci ha dato (se un ombelico può esser definito tale), posso dire con orgoglio di essere il produttore numero uno di pelucchi nell'ombelico. Non conosco il tessuto preciso. Eppure ogni giorno il mio ombelico mi stupisce, producendo quantità industriali di inutili e minuscole palline. Forse è una porta di Stargate dalla quale mi arriva la spazzatura di qualche realtà parallela? Forse Anubi vuole comunicare con me? Forse è il guardaroba di qualche gnomo che vive nascosto fra i miei jeans?
Non lo so. Ma sto seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di tenerli e rivenderli su ebay. Magari qualche giapponese perverso me li compra.
giovedì 18 ottobre 2007
Orgoglio feticcio.
Potevo prendere una maglietta? No. Potevo prendere il book? No. Potevo prendere il poster? Forse si. Ma niente è paragonabile a lei. Tornare dal concerto di Gwen con la sua bamboletta, veramente brutta (forse Tanya è fatta meglio), mi rende orgoglioso.
Il mondo non ha spazio per il bello fine a se stesso. Dobbiamo arricchire le nostre case di orribili mostri inutili.
Per questo la bamboletta di Gwen spiccherà nella mia biblioteca vicino al Budda arancione.
mercoledì 17 ottobre 2007
The day after Gwen.
Spettacolo. Spettacolo nel senso più puro e intrinseco del termine. Tutto e dico tutto funzionava alla perfezione. Tutto era curatissimo. Dai vestiti, alle scenografie, ai ballerini, alle bodyguards, ai megaschermi. Tutto patinato. Tutto coordinato. Tutto perfetto.
Basta conoscere l'entrata per entusiasmarsi. 2 ballerine giapponesi entrano in scena e fingono di scappare rincorse da altri 2 ballerini vestiti da poliziotti quando parte la musica, il palco si apre in due ed entra una mega gabbia dorata con dentro gwen. Nel frattempo il megaschermo in alto trasmette immagini di oro fuso che bolle e dall'alto del palco scende una G gigante che s'illumina a ritmo di musica.
Trionfo.
Mi succede raramente. Ma ho sentito smuovermi qualcosa dentro. Cazzo, stupendo. Stupenda. E poi via così. 2 orette che sembravano un insieme di tante foto messe in fila, ognuna curatissima in ogni dettaglio.
Tralasciamo il fatto che poi, impazzita, s'è immersa nel pubblico ed è salita, travolta da tutti, fino al primo anello, cantando in bilico sulla ringhiera. Tralasciamo il fatto che la vedevo praticamente da 5-6 metri.
Questo è un concerto che vale i suoi 46 euro. Anche se non conosci le parole. Anche se non conosci le canzoni. Forse sarebbe meglio dire questo è spettacolo. Ma Gwen tiene la scena come e più di tante altre decantate star. Senza dimenticare la voce impeccabile. E la classica band di americanoni pazzeschi che solo a vederli sai che suoneranno da Dio.
E qui mi nasce la polemica. Negli ultimi anni ho visto alcuni concerti di quelli che in Italia potrebbero anche pubblicare un cd di loro rutti e venderebbero migliaia di copie. Ovvero Vasco e Ligabue. Non li voglio paragonare con Gwen. In Gwen si parla di immagine, negli altri due parla la musica. Ma cazzo. Non è possibile impegnarsi un pò di più a livello di scenografia?
No. 2 anni fa a Padova ho visto il concerto di Ligabue. Nei megaschermi per ogni canzone c'erano delle animazioni improponibili per uno che fa l'artista. Anche Vasco. Lo so che non gli è chiesto questo. Che per lui parlano le parole. Che il suo è rock! E il rock vive di chitarre graffianti, di casse, di vibrazioni, di luci spente e accendini accesi. Di Vasco, solo in quanto tale. Ma allora non mettere i megaschermi se devi proiettare il nulla. E stiamo parlando di cantanti che fanno sold out ovunque in Italia.
Ancora una volta salvo Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. Può non piacere. Può stare sulle balle. Ma è in dubbio che sia l'unico in Italia a cercare di animare, di spettacolarizzare i suoi tour. E qui mi fermo per oggi.
Prossimo appuntamento? A Gennaio esce il nuovo cd di Lorenzo. Mi aspetta una primavera in qualche palazzetto dello sport.
martedì 16 ottobre 2007
Finally.
lunedì 15 ottobre 2007
Megan Gale.
venerdì 12 ottobre 2007
Bravo Giacomino.
Al Liceo lo consideravo veramente un deficiente. Nel vero senso della parola: "mancante" di tutto quello che significasse vita. Poi mi sono scontrato con la realtà fatta solo di se stessi. E ho capito la verità delle sue parole.
La felicità? Assenza di dolore.
Anche se potrei evolvere il concetto: il dolore è attesa della felicità.
Ma rischierei di essere linciato giustamente da tutti i malati d'Italia e del mondo.
Preferisco fermarmi ad un semplice omaggio al bravo Giacomo.
Da piccolo lo diceva mia nonna di apprezzarlo.
Ps: anni fa ho visitato casa sua. E la tanto millantata biblioteca dove lui trascorreva le giornate a leggere e che fu causa dei suoi dolori fisici un pò mi deluse. Avrò fantasticato troppo. Però mi aspettavo una sala immensa. Invece era ed è una grande modesta biblioteca.
Pensiero del giorno. Da 3 anni almeno.
"Vorrei correre da te, ma non riesco neanche a iniziare
a pensare, a provare, a tentare. Vorrei solamente poter respirare.
Non credevo toccasse a me. Riscuoti l'assicurazione.
La vita è uno sport sanguinoso. E io sono davvero ridotto male.
E allora spingimi - nuovi stimoli. Tirami - nuovi stimoli
Insegnami nuovi stimoli. Leccami - nuovi stimoli
Graffiami - nuovi stimoli. Regalami nuovi stimoli
Mi conforta credere che ti potrai accontentare di un uomo che può
garantire soltanto le proprie funzioni primarie.
Apro gli occhi, chiudo gli occhi. La mia unica reazione.
Amore, nel mondo c'è troppo dolore e i dottori non sanno che fare."
(Velvet- Funzioni primarie)
a pensare, a provare, a tentare. Vorrei solamente poter respirare.
Non credevo toccasse a me. Riscuoti l'assicurazione.
La vita è uno sport sanguinoso. E io sono davvero ridotto male.
E allora spingimi - nuovi stimoli. Tirami - nuovi stimoli
Insegnami nuovi stimoli. Leccami - nuovi stimoli
Graffiami - nuovi stimoli. Regalami nuovi stimoli
Mi conforta credere che ti potrai accontentare di un uomo che può
garantire soltanto le proprie funzioni primarie.
Apro gli occhi, chiudo gli occhi. La mia unica reazione.
Amore, nel mondo c'è troppo dolore e i dottori non sanno che fare."
(Velvet- Funzioni primarie)
giovedì 11 ottobre 2007
mercoledì 10 ottobre 2007
La donna del mese: Maggie Gyllenhaal
Solita e banale esigenza di un copywriter.
Ho pubblicato un libro!
Qui a fianco potete vedere la copertina.
Certo, non c'è indice, sommario, contenuto e introduzioni. E neanche un'edizione.
Esiste solo il titolo. Che però mica vengo a svelarvelo.
E' perfetto per quello che voglio fare. Esiste solo un problema.
Non so cosa voglio fare e questo non sapere non l'ho ancora tradotto in nulla.
Quindi siamo al livello -1. Però ho fiducia.
Probabilmente è il sogno nell'armadietto Ikea di ogni copy.
Questo perché abbiamo la vaga sensazione di essere artisti o di poterlo divenire.
L'assurda idea di avere qualcosa da dire.
L'ipotesi remota che ci sia qualcuno ad ascoltarci.
Ma, come dire, ognuno è libero di pensarsi come vuole.
Perché se apriamo gli occhi per davvero sarebbe difficile trovare una visione simile ai nostri sogni.
martedì 9 ottobre 2007
Casella postale.
Temperatura accesa.
Svista senza siesta.
Fine del temporale che vorrà.
Mi chiudo in una cassetta delle lettere
per annusare la notizia del giorno dopo.
Svista senza siesta.
Fine del temporale che vorrà.
Mi chiudo in una cassetta delle lettere
per annusare la notizia del giorno dopo.
lunedì 1 ottobre 2007
Please, don't disturb.
Si, lo so. E' un vostro reale interesse. E' la curiosità della mia città natale e dei suoi abitanti che sempre più raramente mi vedono. Ma io non ho nessuna voglia di rispondere ogni volta alle vostre domande. O meglio, non so cosa dire e mi nascondo dietro onesti, ma vuoti " bene", "tutto ok". Per cui non chiedetemi più come è Milano, come si sta a Milano, se tornerò da Milano. dove è la tua ragazza, perché non la porti mai...
Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima, capirete tutto da lì.
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