martedì 6 dicembre 2011

Natale a Livigno.

E' uscito nelle sale italiane il nuovo cinepanettone dell'anno.
E per la prima volta, ero io il protagonista.
Sì, perché nello scorso week-end sono stato a Livigno.
E mi sentivo dentro il classico film di natale.

Questa è stata la colonna sonora.


Non saprei dirvi, ma l'atmosfera che respiravo era esattamente questa.
Mostre di ghiaccio, cavalli, case solo apparentemente di montagna, locali, boutique,
negozi su negozi, cosmesi ovunque, solarium, spa, belle a passeggio col cane,
belli presunti a passeggio con le belle, sacchetti e sacchettini a volontà.
E musica.
Le casse sparse fuori dai negozi erano moderni ripetitori di gioventù: da Bob Sinclar a compagnia varia.
Insomma, il contesto giusto per girare una scena così.


Io?
Sono arrivato verso le nove di sera, dopo un viaggio tribolato
a bordo di una Y10 minuscola che mi faceva sentire André The Giant.
Tutto l'opposto di Milano-Cortina in 2 ore e 54 minuti.
Sono arrivato e mi aspettavo di vedere De Sica da qualche parte.
Non solo per una questione di ambientazione.
Ma per l'argomento del viaggio in sé: un addio al celibato e nubilato.
Basta vedere gli ultimi film di Boldi per capire come il tema del matrimonio sia gettonatissimo: Matrimonio alle Bahamas, La fidanzata di papà (c'è un matrimonio nella storia), A Natale mi sposo, Matrimonio a Parigi.
La trama era perfetta: una giovane coppia a pochi giorni dal matrimonio con amici al seguito. E il sabato notte da passare al Marcos, un locale che nel nome ha già il suo programma.
Ma ogni film che si rispetti ha le sue variazioni sul tema.
In questo caso, molte.
Nessun tradimento che sembra mettere fine al matrimonio.
Nessun scambio di coppia che rimescola le carte.
Nessuna borsa scambiata che generi equivoci.
Ma soprattutto, nessuna presenza di neve sulle piste.
Un paesaggio così spoglio da essere l'unica scena vietata ai minori.

Io?
Beh, avendo abbandonato i ragazzi al locale ed essendo tornato a casa
con le ragazze sbadiglianti, probabilmente ho fatto la figura di Zartolin.

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