Oggi l'autunno ha aperto le porte ai miei occhi.
E' arrivata la stagione del naso arrossato.
Del Ferrero Roche al supermercato.
Della pioggia mattutina sul parabrezza del motorino.
Del "quando si può accendere il riscaldamento?".
Della lana che sferra l'attacco al cotone.
Del cosa fare al ponte.
Del sole che stacca la spina.
Del "metto la bici nel box".
Dell'allarme smog.
Delle prime aspettative settembrine che decadono.
Delle foglie che neanche cadono più.
Dei piedi freddi sotto le coperte.
Del "dove ho messo l'ombrello?"
Dell'orizzonte vestito di grigio.
Delle spremute d'arancia.
Del piumone che ammorbidisce i pensieri.
Della pelle arrossata dal calore della doccia.
Delle caldarroste che ogni anno costano di più.
Del "guarda un po' cosa danno al cinema?"
Del pollice verde che diventa pollice verso.
Dei curriculum inviati a caso.
Dell'entrare in ufficio col buio.
Dell'uscire dall'ufficio col buio.
Delle tazze fumanti.
Delle serie tv che segui tu o ti inseguono loro.
Delle All Star che lasciano il passo alle Clarks.
Dei pomeriggi trascorsi alla Feltrinelli.
Delle 24 ore che durano la metà.
Di tutto quello che vivremo in attesa di un precario omone barbuto,
chiamato Babbo.
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