giovedì 3 marzo 2011

Il termine ultimo.

Siamo troiette con una nuda voglia di gozzovigliare.
Posticipiamo i nostri piani come fossero aperitivi.
Ci misuriamo dai pettorali.
Ci confrontiamo dalle scarpe.
Ci alleggeriamo con un joypad.
Svuotiamo bancomat come i cocktail.
Riempiamo i polmoni di fumo e di sensi di colpa.
Costruiamo metafore visive vuote nelle nostre vite.
Seguiamo guru che non sanno dare nessuna spiegazione.
Sacrifichiamo le relazioni al vacuo egoismo.
E ci ritroviamo a 35 anni con un fumetto in mano da sfogliare.
Come andrà finire la storia?

Ci sentiamo giovani senza data di scadenza.
Ma il sole scalda meno dopo mezzogiorno.

1 commento:

FUCURCHIARA ha detto...

Siamo quello che siamo, nel tempo che ci prendiamo, ma siamo anche quello che non facciamo.
Non sappiamo come andrà a finire la storia, nemmeno cosa ci sarà fra due pagine, perchè ogni volta che facciamo un'ipotesi sulle prossime due pagine la storia cambia, si muove, si anima da sola...
Ho smesso di mettere date di scadenza, soprattutto alla mia capacità di essere sorpresa dalla vita.
C.