giovedì 7 ottobre 2010

Non c'è niente di me, fuori di me.

Sto consumando una storia.
Una vita.
L'attimo prima del respiro.
Le mie giornate.
Dietro qualcosa che non bussa a nessuna porta.
Se non a quella di un attesa perenne che non sa orientarsi.
Avesse un senso.
Avesse un significato.
Avesse un nemico, saprei con chi lottare.
Invece parla solo con se stessa.

Sto consumando le mie ore.
Me lo dice il soffitto che mi guarda tutte le notti addormentarmi.
Me lo ricorda la casa vuota nell'aspettarmi.
Me lo dimostrano le mie abitudini troppo solitarie per vivere al di fuori di me.

Questo enorme cronometro che cerca di scagliarmi le sue lancette per strada
ha il tempo dalla sua.

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