lunedì 6 settembre 2010

Il senso opposto della vita.

Nel giro di 48 ore ho incrociato nella mia vita un funerale e un battesimo.
Il destino insolito si è divertito a stracciare il mio cuore fra tristezze e sorrisi.
Due fatti così intensi, lontani, vicini.
Perché agli opposti della stessa linea.
La A, la Z dei nostri giorni.
Due momenti non previsti in entrambi i casi.
Non calcolati.
Non segnalati.
L'immaginazione è qualcosa che lascia a desiderare a volte.
Nella gioia e nel dolore.
E forse è proprio questo che ho capito.
Lasciamo passare il nostro tempo in vane illusioni.
In vani progetti.
In vane carriere.
In vane emozioni giovanili.
In vane scarica-responsabilità.
In vani pretesti.
In vani amori.
In vani lavori.
In vani orgogli.
In vani silenzi.
In vane parole.
In vane scuse.
In vane paure.
In vane credenze.
Invano.
L'attesa è inutile.
L'attesa è omicidio.
L'attesa è una lacrima sporca.
L'attesa è un passatempo che non possiamo permetterci.
Non siamo noi a decidere il nostro destino.

E' ora di vivere.

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