mercoledì 22 settembre 2010

Ai voti.

Vivo un senso di sconforto.
Ho 34 anni.
Da 16 ho il diritto di esprimere le mie idee con una x.
Ricordo vivamente il mio primo voto.
Ero mezzo malato, ma non volevo saltare la mia prima volta.
Votai MSI.
Sì, mi sentivo abbastanza estremo nello spirito.
Il tempo ha addolcito le mie posizioni, senza però portarmi dall'altra parte.
Sono da sempre un finiano.
E continuo ad esserlo in questa fase traballante del presidente della Camera.
Ho trasgredito solo tre volte: una volta ho dato il mio appoggio alla Lega, uno alla Bonino (per la fiducia in lei) e l'ultima volta a Di Pietro (solo per limitare la vittoria di Berlusconi alla Camera).
Oggi è il caos.
Sono riusciti a spegnere quasi del tutto quella fiammella partecipativa che ardeva in me.
Oggi, davvero non saprei che fare.
Negli ultimi anni ho sempre cercato di affidarmi a chi mi prospettava un governo più duraturo degli altri. Non migliore per forza, ma continuo nel suo operato.
Oggi però è il caos.
A chi dare il voto?
Al PDL? Senza Fini come prossimo premier direi di no.
Al PD? Hanno più correnti di un oceano. Come posso fidarmi?
All'UDC? Si portano dietro troppo retaggio del passato.
SINISTRA RADICALE? Per me questi non esistono.
LA DESTRA? Finché continuano ad esserci i mini-busti del Duce ai convegni...
LEGA? Grezzi, ma con un progetto chiaro. Però adesso votare loro è votare PDL.
IDV? Demagogia allo stato puro.
RADICALI? Per molte cose potrei stare con loro. Per molte altre no. Un voto a metà non serve.
GRILLO? Dal dire al fare c'è di mezzo un mondo.

Poi mi capita di vedere Matrix.
Mi capita di ascoltare Renzi, sindaco di Firenze, esponente PD.
E capisco che sono queste le persone che cerco.
Sono queste le figure che riaccendono l'entusiasmo.

Purtroppo o per fortuna, nel PD non lo capiscono.
Purtroppo o per fortuna, nel PD c'è ancora D'alema.

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