lunedì 1 dicembre 2008

E al quarto episodio, Spielberg si riposò.


Sabato sera ho visto l'ultimo Indiana Jones.
Dopo una partenza accattivante che sembrava riproporre l'atmosfera divertente, leggera e ritmata dei primi episodi, tutto si è perso nel nulla.
Come se la sceneggiatura si fosse fermata ai primi 10 minuti.
Passaggi casuali senza un perché, personaggi senza un perché (chi c***o sono i ballerini maledetti del cimitero che lanciano frecce avvelenate?), inseguimenti eccessivamente lunghi senza un perché (forse messi per accontentare il pubblico americano?).
Poche battute, poche situazioni divertenti e pochi di quei giochi verbali che rendevano piacevoli i precedenti episodi: i dialoghi fra Harrison Ford e Sean Connery; Hitler che firma il diario a un Indy intimidito;: Indy che spara al nemico che destreggia con energia una scimitarra, etc.etc.etc.etc.

La sottile considerazione che tutto scorra come una pagina dietro l'altra, senza il collante giusto, verso una conclusione fastidiosa quanto inutile: la presenza degli alieni nel corso della storia Maya.

Peccato per i dialoghi troppo poco interessanti.
Peccato per l'assenza di personaggi ironici.
Peccato per il ruolo del figlio un pò lacunoso.
Però gli extraterrestri no. Quelli no.

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