lunedì 22 settembre 2008
Qui finisce la trilogia.
Come ogni regista o scrittore, avevo voglia di fare una trilogia. Nel mio piccolo, qui sul blog. Dopo 3 post polemici sulle vicende attuali italiane mi zittisco per sempre e torno alla mia veste. Presto tornerò a scrivere come colui che non muove un passo dai suoi pensieri.
venerdì 19 settembre 2008
Una questione insindacabile.
Parliamo un pò del caso Alitalia. Anzi, facciamo parlare altri.
Ferrero, esponente di Rifondazione Comunista: "è ora che il governo si assuma le sue responsabilità" anzichè "puntare a spaccare il fronte sindacale e in particolare a isolare la cgil e altre importanti sigle sindacali". Il governo "la smetta di giocare a poker sulla pelle dei sindacati e dei lavoratori di Alitalia."
Giusto, Ferrero. E' molto più saggio dire no, far fallire la trattativa e mandare a casa 20.000 persone. Infatti capisco la gioia dei piloti Alitalia dopo il ritiro di CAI. Meglio fallire che passare sotto questi padroni è il loro grido. Come dargli torto. Ognuno di noi vuole fallire una volta nella vita.
Vista l'apertura mentale di queste persone, non mi sono sorpreso di fronte a delle illuminanti dichiarazioni da parte di Epifani della cgil: "Non si possono fare trattative con gli ultimatum..."
Beh, quel che è giusto è giusto. La compagnia aerea perde 2 milioni di euro al giorno. Non si sa per quanti giorni ancora ci sarà benzina e voi volete mettere degli ultimatum? Ma dico, sarebbe troppo sensato. Non si può.
Allora sai che ti dico Epifani? E' meglio così. Non inchiniamoci alle pretese di Colaninno o al Governo. Tanto, mica faranno fallire la Compagnia. Vorrei vedere. Tanto prima o poi scendono a patti. Non ce la faranno a farci passare come quelli che hanno ceduto, vero Epifani? E poi sicuramente ci sarà un'alternativa estera.
Anzi, ho giusto qui alcune dichiarazioni recentissime.
British Airways: «Non siamo in alcun modo interessati ad Alitalia. Nemmeno ad acquistare una quota minoritaria. La compagnia italiana non è nei nostri progetti» afferma un portavoce della compagnia inglese, interpellato dal quotidiano online Affaritaliani.it.
Lufthansa: «Non è cambiato assolutamente nulla dal nostro punto di vista e, a dire il vero, non c'è nulla da commentare.» spiega Claudia Lange, portavoce della compagnia tedesca. "Le ultime dichiarazioni del nostro CEO sono state chiare: Alitalia, con il cospicuo debito che ha, non è gestibile per nessuna compagnia aerea. Prima avrebbe bisogno di una profonda e seria ristrutturazione, ed è per questo motivo che Lufthansa non ha fatto un'offerta di acquisto per Alitalia durante l'ultimo anno.»
Air France: attraverso un portavoce spiega ad Affaritaliani.it di non avere «per il momento nulla da commentare rispetto a quello che è accaduto ieri in Italia».
Sai che c'è Epifani.
Per un attimo, mi piacerebbe pensare ad un finale diverso.
No, non Alitalia salva.
Lo sai anche tu che ormai è impossibile.
No, no. Un altro finale.
Semplice semplice.
Che la lettera di licenziamento la riceva tu.
Ferrero, esponente di Rifondazione Comunista: "è ora che il governo si assuma le sue responsabilità" anzichè "puntare a spaccare il fronte sindacale e in particolare a isolare la cgil e altre importanti sigle sindacali". Il governo "la smetta di giocare a poker sulla pelle dei sindacati e dei lavoratori di Alitalia."
Giusto, Ferrero. E' molto più saggio dire no, far fallire la trattativa e mandare a casa 20.000 persone. Infatti capisco la gioia dei piloti Alitalia dopo il ritiro di CAI. Meglio fallire che passare sotto questi padroni è il loro grido. Come dargli torto. Ognuno di noi vuole fallire una volta nella vita.
Vista l'apertura mentale di queste persone, non mi sono sorpreso di fronte a delle illuminanti dichiarazioni da parte di Epifani della cgil: "Non si possono fare trattative con gli ultimatum..."
Beh, quel che è giusto è giusto. La compagnia aerea perde 2 milioni di euro al giorno. Non si sa per quanti giorni ancora ci sarà benzina e voi volete mettere degli ultimatum? Ma dico, sarebbe troppo sensato. Non si può.
Allora sai che ti dico Epifani? E' meglio così. Non inchiniamoci alle pretese di Colaninno o al Governo. Tanto, mica faranno fallire la Compagnia. Vorrei vedere. Tanto prima o poi scendono a patti. Non ce la faranno a farci passare come quelli che hanno ceduto, vero Epifani? E poi sicuramente ci sarà un'alternativa estera.
Anzi, ho giusto qui alcune dichiarazioni recentissime.
British Airways: «Non siamo in alcun modo interessati ad Alitalia. Nemmeno ad acquistare una quota minoritaria. La compagnia italiana non è nei nostri progetti» afferma un portavoce della compagnia inglese, interpellato dal quotidiano online Affaritaliani.it.
Lufthansa: «Non è cambiato assolutamente nulla dal nostro punto di vista e, a dire il vero, non c'è nulla da commentare.» spiega Claudia Lange, portavoce della compagnia tedesca. "Le ultime dichiarazioni del nostro CEO sono state chiare: Alitalia, con il cospicuo debito che ha, non è gestibile per nessuna compagnia aerea. Prima avrebbe bisogno di una profonda e seria ristrutturazione, ed è per questo motivo che Lufthansa non ha fatto un'offerta di acquisto per Alitalia durante l'ultimo anno.»
Air France: attraverso un portavoce spiega ad Affaritaliani.it di non avere «per il momento nulla da commentare rispetto a quello che è accaduto ieri in Italia».
Sai che c'è Epifani.
Per un attimo, mi piacerebbe pensare ad un finale diverso.
No, non Alitalia salva.
Lo sai anche tu che ormai è impossibile.
No, no. Un altro finale.
Semplice semplice.
Che la lettera di licenziamento la riceva tu.
mercoledì 17 settembre 2008
Nessun vezzo per la Vezzali.
Valentina Vezzali.
Oro olimpico.
Campionessa di scherma.
Sicuramente un esempio positivo italiano di questi tempi.
Capita che vada a Porta a porta.
Capita che quella serata preveda la presenza di Berlusconi.
Capita ancora di più che si pensi ad un sketch fra i due.
Come ad esempio fingere un loro duello a colpi di spada.
A parte l'evidente diniego da parte del Presidente per evitare buffe movenze, può capitare che alla Vezzali scappi una frase scherzosa, ma innocente tipo:
"Presidente, da lei mi farei toccare..."
No, in Italia non si può.
Tutto deve essere soppesato. Calcolato.
Lo sport non può farsi scappare questi inchini alla politica.
Ma quando la smetteremo di pensare così?
Quando la smetteremo di fare perenne dietrologia?
Rosy Bindi: «L'intreccio tra politica e sport non è mai buono. Se poi si gioca sul doppio significato delle parole tra una donna e il Berlusconi del dopo intercettazioni la miscela diventa esplosiva e il risultato deprimente».
Anna Paola Concia: «La sceneggiata con Berlusconi è stata l'immagine della prostrazione femminile al potere maschile, inutile e dannosa perché arriva da un simbolo vincente delle Olimpiadi».
Era una semplice battuta. Fatta per strappare un sorriso, per spettacolo, per malizia.
Come ogni persona, inserita nel contesto specifico e dotata di un minimo di simpatia, farebbe.
Ma in Italia non si può. In Italia ogni dichiarazione deve avere il placet del partito.
mercoledì 10 settembre 2008
Il passato è passato.
Siamo nel 2008.
Il fascismo è morto con l'uccisione di Mussolini alla fine d'aprile del 1945. Ovvero 63 anni fa. Il comunismo non ha una data altrettanto ufficiale, ma diciamo che dal crollo del Muro di Berlino si è chiusa un'epoca.
Nel mondo ci sono infiniti problemi. Figurati in Italia. Dalla recessione alla sopravvivenza di questo pianeta. Ma noi di cosa parliamo?
Di fascismo e comunismo.
Ci scontriamo ancora una volta su queste ideologie.
Ancora una volta a Milano si verificano incidenti fra fazioni dell'una e dell'altra sponda.
Basta.
Non me ne frega niente se al potere c'è un ex fascista o un ex comunista.
Non mi interessa se da giovani erano iscritti al centro sociale o se avevano al collo la croce celtica.
Io vivo ora.
Adesso.
In questo momento.
E giudico un uomo da come si comporta in questi giorni.
E come cerca di migliorarli.
Il resto è solo un discorso vuoto.
venerdì 5 settembre 2008
A voi.
Non ricordo grandi discussioni.
Non ricordo grandi risate.
Non ricordo grandi pianti.
Gli anni che separano le nostre crescite hanno creato un divario di amicizie e situazioni.
Siamo figli di un padre taciturno del quale portiamo le effigie.
L'osannato silenzio di fronte ad una partita ha sempre zittito mamma.
Siamo esponenti di quel genere maschile che brilla per le parole nascoste, negate, rimandate.
Non saremo mai sorelle che s'incontrano al bar, non saremo mai una lettera a 6 mani, non saremo mai un'email di racconti.
Non fa parte di noi.
Preferiamo essere uno sguardo.
Un libro consigliato.
Un tiramisù da assaggiare.
Una partita a carte.
O una semplice foto.
Come questa.
Che parla di noi, senza aprir bocca.
Vi voglio bene.
Il film che aspettavo, finalmente esisterà.
Con mia grandissima gioia, ho saputo che nel 2010 (manca ancora molto purtroppo) arriverà il prossimo film di uno dei miei registi preferiti: Guy Ritchie (per chi non lo conoscesse il marito di Madonna). Ma non finiscono qui le sorprese.
La pellicola narrerà le gesta di uno dei personaggi più interessanti al mondo: Sherlock Holmes, interpretato da Robert Downey Jr.
In questo panorama perfetto di attesa, solo un'ipotesi rovina il piacere.
Il dott. Watson potrebbe essere interpretato da Russel Crowe.
Purtroppo ha il physique du role corretto. Infatti Doyle descrive così il suo Dottore: media statura, corporatura robusta, mascella squadrata e collo massiccio, con i baffi, agile, atletico. Si sa che ha giocato a rugby nei Blackheath e che risulta molto attraente alle donne.
Se togliamo i baffi, risponde abbastanza alla figura di Crowe. Ma chissà perché non me lo vedo affatto a fianco dell'eterno Sherlock. Forse perché ho paura che gli faccia ombra. Forse perché temo che le esigenze contrattuali e di marketing non permettano grande dicotomia fra i due attori protagonisti. O forse perché non mi sono mai piaciute quelle figure che affiancano i miei eroi. Come se rubassero ai protagonisti parte del loro successo. (Vedi Robin.)
Sherlock, ma che te ne fai di uno così?
Upgrade: forse Guy ha letto il mio post, ma sono cadute le ipotesi sulla presunta presenza di Russel Crowe. Il film migliora già in partenza.
lunedì 1 settembre 2008
Gli anni passano. Ma poi ritornano.
Non è notizia nuova il rifacimento di Beverly Hills. Non è cosa nuova che la prima puntata veda qualche protagonista del primo Beverly. Non è nuovo che Brenda fosse l'unico motivo per cui guardassi la vecchia serie (che non mi prendeva particolarmente). Sì, era un pò cicciotta. Sì, il gossip di serie B trasmetteva notizie concrete sulla sua presunta stronzaggine dietro le quinte. Ma quella frangetta lì mi faceva impazzire. Shannen Doherty continua ad essere una delle mie preferite.
Se per caso esiste l'harem lassù, le darò la parola d'ordine per entrare.
Semplice: Fidelio.
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