- Di solito, è pratica comune nella nostra classe politica non ammettere le sconfitte. C'è sempre un lato positivo da sottolineare. Lunedì sera da Vespa, dopo quasi due ore di vittorie trionfali da parte di tutte le fazioni politiche, Di Pietro se ne esce con un "... è inutile fare il conteggio delle regioni, quando perdi Piemonte e Lazio si può parlare solo di sconfitta... l'Umbria non vale il Lazio..." Sbigottimento generale. La Bindi non commenta. Onestà intellettuale. Due parole che accostate lasciano senza altrettante parole.
- Non me l'aspettavo. Crampi ai piedi, ai polpacci e sete... tanta sete. Ma non al termine di una partita di calcetto. E non dopo un'ora di jogging. Bensì di nuoto.
- Sabato sera al termine di Roma-Inter, ci sintonizziamo sulle radio romane. A parte la radiocronaca in loop dei gol romanisti, a parte le telefonate in studio contro l'arbitro e sulle emozioni provate in 90 minuti, la chicca più enfatica è il commento finale di uno spettatore sul palo finale di Milito: "... era il palo di Dio..."
Che ci volete fare, noi romanisti siamo così.
- Ho voglia di scappare lontano per una settimana, spaparanzarmi al sole e pensare esclusivamente a quello che dovrò fare il secondo dopo. Ma quest'anno i ponti non aiutano. Tralasciando il conto in banca che non aiuta mai su argomenti di questo tipo. Vorrà dire che mi ammazzerò di sonno e libri.
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