mercoledì 3 novembre 2010

La teoria è poco pratica.

Non ce la faccio.
E' più forte di me.
Il mio ragionamento ci prova, ma dopo qualche secondo si assenta ingiustificato.
Ci sono alcune conquiste della storia umana che proprio non voglio capire.
Le trovo tuttora impossibili.
Cioè, il televisore.
Ma vi pare possibile che una macchina catturi delle immagini e le spedisca ovunque attraverso dei fili?
Se non foste abituati fin dalla nascita a guardare quella scatola elettronica, forse dubitereste anche voi.
E la macchina fotografica?
Peggio ancora.
Quale magia c'è dietro?
Premo un bottone e quel monumento lì davanti si stampa in uno spazio minuscolo.
No, no.
Impossibile.
Preferisco accettare che sia una magia di Harry Potter.
Alla magia non si dice mai no.
Ma alla scienza, sì.
Potete portarmi a lezione dai migliori illuminati del mondo, spiegarmi passo dopo passo perché succede e come succede.
Ma per me sarà sempre incomprensibile.

Vi faccio un altro esempio.
Una volta ho visto un film ambientato in un'università americana.
Si spiegava una non so quale teoria numerica.
La scenetta era questa, più o meno.
Il docente chiedeva ad un alunno di scegliere fra 3 porte: A, B e C.
Una di quelle porte portava a un premio.
Lo studente diceva C.
Il docente allora lo avvertiva che sicuramente non era la porta A.
Lo studente allora che faceva?
Cambiava la scelta, dicendo B.
Così facendo, secondo la teoria, aveva maggiori possibilità di azzeccare la porta vincente.
...
...
...
Ma perché?
Ma perché devo cambiare, scusa.
Ti ho detto C.
Perché B deve avere più possibilità di C, se vengo a sapere che A non va bene dopo la mia prima scelta?

Portatemi pure Archimede in persona a spiegarmi questa teoria.
Il mio cervello si rifiuterà di aprirgli le porte.

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