giovedì 20 novembre 2008
Do ut Dante.
Ieri sera ho letto una assurdità che avendo matrice reale mi ha affascinato. E deluso nello stesso momento.
Il Consiglio comunale fiorentino ha revocato la condanna a morte a Dante.
Sì, perché lui era latitante da 706 anni.
Dai tempi delle contese fra guelfi neri e bianchi che videro la vittoria dei primi.
Il bianco Dante fu condannato alla confisca dei beni e al rogo se fosse rimasto nel territorio comunale.
Dopo l'affascinamento iniziale, ho provato una leggera delusione.
Forse era meglio lasciare tutto così.
La storia non va cambiata, anche nelle piccolezze.
Era bello pensare che una persona scomparsa da 7 secoli non potesse comunque rientrare nella sua città natale. Non per motivi di natura fisica, ma puramente legislativi.
E se Dante viaggiasse dal passato al futuro con la macchina del tempo?
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